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Nepal, terremoto: contadini e migranti

Creato il 07 maggio 2015 da Cren

kavre, Timal,  Nepal terremoto

Non si erano mai visti, da anni, tanti giovani  nei villaggi delle colline, lasciate a  vecchi e bambini. Negli ultimi 10 anni tantissimi sono migrati  (oltre 2 milioni). Magar, Tamang, Gurung, stanchi di vivere con poco, senza opportunità fra i campi faticosamente coltivati delle colline terrazzate del Nepal centrale. Proprio la zona più colpita dal terremoto.

Ora tornano a trovare i genitori, le mogli da Kathmandu, dal Terai e, qualcuno, anche dai paesi in cui lavorano come schiavi per 500 dollari al  mese. (Emirati e Malesia in gran parte). Per  chi ha avuto una vittima il governo rimborsa il biglietto aereo. Arrivano nei villaggi in jeep, camion, pullman stracarichi, in moto. A volte portano tende e teloni, sacchi di riso e noodles, aiutano a spostare macerie, mettere puntelli  alle case di mattoni e argilla.

Altri non tornano per non   perdere il salario e il costo del biglietto aereo, come il marito di Sanjeeta Lama, una donna forte del  Timal, che alleva i suoi figli, coltiva i campi, paga i debiti fatti per far migrare il marito. Qualche parente è salito per aiutarla a recuperare le cose nella sua casa inclinata, salvare lo stock dei raccolti e i semi per le future piantagioni. Si dorme in tenda, con i bambini e i vicini di casa.

Sanjeeta è,  nei limiti fortunata, la sua casa può essere riparata, il bufalo e le galline sono sopravvissuti,  mais e semi sono salvi. Nel Timal non manca l’acqua, anche se strade e campi sono secchi in attesa del monsone. Sotto il villaggio scorre il fiume Sun Kosi, con un po di fatica l’acqua è portata su.

Per altri villaggi delle colline la situazione è ben peggiore, case distrutte da ricostruire;  semi, raccolti , animali perduti.

Nel Nepal delle colline, devastato dal terremoto, si coltivava il 10% del riso e il 19% del mais (con cui si preparare il Dido, la polenta che sostituisce il riso nella dieta dei contadini). In queste aree il 70% della popolazione vive di agricoltura e allevamento (35% del PIL nepalese).


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