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Tutto questo, naturalmente, vale in teoria. In pratica, qui in Congo e' impossibile essere neutrali. Le Nazioni Unite stanno aiutando l'esercito Congolese contro i ribelli (almeno, questa e' la versione semplificata e ufficiale di questo complessissimo conflitto). E noi organizzazioni umanitarie siamo tutte coordinate, supportate e protette dall'ONU. La neutralita' va a farsi friggere.
Ad essere sinceri, alcune ONG si rifiutano di collaborare con l'ONU proprio in nome di questo principio di neutralita' assoluta. Come la Croce Rossa, appunto, o Medici Senza Frontiere. Ma questo causa dei problemi per tutti. Non si presentano alle riunioni di coordinazione, non informano nessuno su quello che fanno, sono sempre irraggiungibili. In un posto in cui ci sono decine di operatori umanitari sul terreno, senza un po' di coordinazione si finisce per pesarsi i piedi a vicenda, il che danneggia prima di tutto i beneficiari.
Un'amica che si occupa di Advocacy sta facendo uno studio su quanto l'entita' politica della MONUSCO prevalga e danneggi lo sforzo umanitario sul terreno. Le ONG sono viste come parti nel conflitto dalla popolazione locale? Il Coordinatore Umanitario dell'ONU e' veramente un umanitario o e' un politico? Le informazioni sulla sicurezza nel paese sono raccolte da fonti militari, non umanitarie: ma e' vero che quanto e' periocoloso per i soldati ONU e' pericoloso per gli umanitari e viceversa? E' giusta questa sovrapposizione? E che dire del ruolo delle agenzie come UNICEF, FAO e UNHCR? Quanto e' politicizzato il loro lavoro nell'umanitario, dato che sono integrate nella missione militare della MONUSCO?
Tutte queste sono domande interessanti e sensate. Dal mio punto di vista, questa sovrapposizione di proposito umanitario e politico nell'ONU non causa molti problemi sul terreno. Qui non siamo in Afghanistan, in cui bisogna stare attentissimi a come ci si schiera perche' - anche come umanitari - si puo' facilmente passare ad essere percepiti come parte del "nemico occidentale". Questa non e' una guerra fra due parti. E' piuttosto un territorio senza legge, pieno di gruppi armati piu' o meno formali, scorribande, ruberie, corruzione e impunita' assoluta. C'e' poca politica, sul terreno. La gente combatte piu' per il proprio tornaconto privato che per un'idea o un partito. Quindi, per quanto mi riguarda, piu' l'ONU ci aiuta e meglio e'. Non mi sento messa a rischio da questa collaborazione, ne' mi sembra che gli obiettivi politici della MONUSCO mettano a repentaglio la nostra azione neutrale a favore di tutti i Congolesi.
Ma questo, naturalmente, e' soltanto il mio parere. Parere di chi, pur essendo a Goma da un anno, ancora non ha capito cosa diavolo stia succedendo tutto intorno a casa sua.
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