E’ una lotta destinata a protrarsi nel tempo quella tra l’ex cassiere della Magliana, Enrico Nicoletti e il Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello Otello Lupacchini. E’ una lotta che prosegue da anni tra i due: da una parte il classico personaggio che cerca di sfuggire alla giusta carcerazione in ogni modo, dall’altra il magistrato inflessibile, corretto e puntuale che lo arresta ripetutamente.
Si è svolta mercoledi l’udienza per decidere se il carcerato Nicoletti sia nelle condizioni di salute per essere detenuto o no, secondo richiesta della difesa stessa.
Dopo il suo ultimo arresto, coinciso come ogni volta con il tentativo di farsi ricoverare (molte volte riuscito), Enrico Nicoletti ha presentato richiesta di scarcerazione per svariati motivi di salute inerenti a malattie di vario genere ( dai motivi psicologici a forme di tumore).
Dopo che i medici delle strutture carcerarie di Roma e Parma avevano affermato che il Nicoletti poteva trovare le giuste cure all’interno delle strutture di detenzione, i difensori dell’ex cassiere hanno voluto giocare l’ennesima carta della perizia con il Tribunale di Sorveglianza, adducendo a anche a una motivazione in linea con la spending review di questi giorni. Infatti, la difesa afferma che è un costo troppo alto mantenere Enrico Nicoletti in condizione di detenzione e nel suo stato di salute, tra l'altro ora il detenuto si sposta in carrozzella.
Bisognerà adesso attendere la decisione del Tribunale per capire dove risiederà prossimamente l’ex boss della Magliana. E’ comunque bizzarro il fatto che negli stessi giorni ci siano personaggi, a loro modo legati tra di loro, che risentano di condizioni fisiche o psichiche (vedi Provenzano e Calò) non guaribili dentro alle strutture penitenziarie.
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