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Nigeria /Strategia politico-sociale di Buhari contro il movimento di Boko Haram

Creato il 21 aprile 2015 da Marianna06

 

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“Dal 29 maggio i componenti di Boko Haram vedranno con quale energia l’intera nazione e il mio governo si applicheranno per sbarazzare il paese dalle loro azioni di terrore”. È questo uno dei passaggi salienti dell’articolo – pubblicato in contemporanea sulla rivista Jeune Afrique e sull’International New York Times – a firma del neoeletto presidente nigeriano Muhammadu Buhari, che entrerà in carica proprio il 29 maggio.

Nel testo, il vincitore delle elezioni di marzo delinea la sua strategia contro il gruppo terroristico di matrice islamica, non risparmiando critiche alla precedente amministrazione, quella di Goodluck Jonathan, che – sostiene Buhari – “non ha saputo dare una risposta all’altezza di questa minaccia”. Esplicitamente citato è il caso delle centinaia di studentesse rapite a Chibok, che Jonathan – accusa il suo successore – ha ignorato per le prime settimane. Il presidente eletto, tuttavia, ribadisce di “non poter promettere che le ritroveremo”, considerato che delle ragazze “si ignora tutto”.

Certezze più forti, invece, per quanto riguarda la maniera di sconfiggere i fondamentalisti una volta per tutte. “Alla fine, la soluzione non potrà venire che dalla Nigeria stessa”, sostiene Buhari, dopo aver lamentato i risultati inadeguati dell’esercito nigeriano, paragonati a quelli dei paesi vicini che hanno inviato forze contro Boko Haram. “Inviare più truppe al fronte” sarà dunque il primo passo, ma non l’unico.

“Mentre il nostro esercito passerà all’azione – scrive il prossimo capo del governo di Abuja – dovremo domandarci perché così tanti giovani si uniscono ai ranghi” di Boko Haram. “Tra queste ragioni – è la risposta – vi sono la povertà e l’ignoranza”. Ecco dunque la seconda misura proposta per “prendere in contropiede” gli integralisti: “scolarizzare più ragazze”. Questa, sostiene Buhari nella conclusione dell’articolo, sarà la maniera di ripagare “un debito nei confronti delle studentesse di Chibok” e contemporaneamente di provare a Boko Haram “che, come diceva Nelson Mandela ‘l’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo’.(Fonte MISNA)

 

                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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