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Nijushi no hitomi - Twenty-four eyes

Creato il 06 agosto 2010 da Robydick
Nijushi no hitomi - Twenty-four eyes1954, Keisuke Kinoshita.
Capolavoro immortale, primo nella classifica annuale di Kinema Junpo e pensare che nello stesso anno ci furono "I sette samurai", "L'intendente Sansho" e "Gli amanti crocifissi", annata felicissima quindi. Personalmente non me la sento di redigere una classifica fra queste meraviglie del Cinema, avrei fatto un ex-aequo e buona lì.
Interamente girato sull'isola Shodoshima nel Mar del Giappone, il film percorre gli eventi storici del paese in un contesto circoscritto, protagonista una maestra di scuola di nome Oishi, in un periodo che va dal 1928 al 1946, come in un romanzo scandendone i tempi, con didascalie descrittive di quanto accadeva in Giappone e nel mondo.
E' una storia molto lunga, mettermi a definire la trama episodio per episodio sarebbe facile per riempir righe ma anche inutile. Fondamentalmente la storia di questa dolcissima maestrina e dei suoi allievi, che vedrà dalla prima elementare fino ad adulti dopo la guerra, ne seguirà ogni avvenimento anche personale con cura materna. Tra povertà, disgrazie varie e ogni sorta d'evento, anche gioiosi certamente, tutte cose normali per il periodo descritto, i 24 occhi che poi identificano i suoi 12 alunni iniziali non basteranno per le lacrime versate dai protagonisti e da chi guarda il film, uno dei più dolci e commoventi della mia "carriera".
La maestra è un esempio di umanità felicemente riuscito. Non accetterà il "controllo delle menti e delle opinioni" attuato in giappone negli anni dello shinto militarista, il suo comportamento-insegnamento inciderà molto nei suoi allievi-figli anche se non riuscirà a salvarli tutti. Il film, tratto da un romanzo, risulta essere estremamente critico col passato recente dell'epoca in quel paese, radicalmente pacifista ed antimilitarista, pur con un garbo maniacale, una eleganza di luoghi, recitazioni, dialoghi da non poter frenare lo stupore. Il bello dei dvd rispetto al film nei cinema è potersi fermare, assaporare i momenti ed i fermo-immagine, ci sono una serie di Quadri Espressionisti infinita, avrei dovuto riempire la recensione di frame.
Ritratto del Giappone dell'epoca che curiosamente, a me almeno, è sembrato molto meno "lontano" di quanto la geografia faccia pensare. Incentrato in particolare su figure femminili, non m'è sembrata la loro condizione di vita molto diversa da quella che potevano avere in italia. Tagliate fuori dai processi decisionali ad ogni livello, indispensabili ai livelli essenziali della società per permettere di mandarla avanti. Il film, come le Donne dalla Storia, viene colpito dagli eventi storici che si vivono in effetto mai in causa. La guerra stessa ha risparmiato l'isola come territorio, non certo come popolazione ed il cimitero dopo il 15 agosto 1945 diventa uno dei luoghi più abitati e frequentati.
Nijushi no hitomi - Twenty-four eyesMi sono contenuto, forse anche un po' di pigrizia estiva. Ci sarebbe molto da dire su quegli anni e sul film, una meraviglia del mio personale Olimpo, sotto tutti gli aspetti compreso e non ultimo quello estetico, un bianco e nero a 100 milioni di sfumature.
Non potevo concludere senza una foto della bellissima e bravissima attrice protagonista, Hideko Takamine.

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