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Nina, il poliziotto e il bacio

Creato il 20 novembre 2013 da Giovannischiro @Giochiro

Sabato 17 in Val di Susa durante una manifestazione No TAV una giovane ragazza ha baciato un giovane poliziotto in tenuta antisommossa. Un gesto che è valso persino un pezzo di approfondimento firmato da Pierangelo Sapegno su La Stampa (lo trovate qui). Ma non è solo il quotidiano di Torino a parlarne. ”Incredibile, è il ritorno dei figli dei fiori!” ha azzardato qualche attempato giornalista di sinistra. Il solito personaggio fuori dal mondo ma che ancora lo racconta.

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Naturalmente anche sui social media se n’è parlato con trasporto, poesia e lirismo.Schermata 2013-11-20 a 10.33.25

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Nome in codice: Nina

Tutto questo sino a quando non abbiamo scoperto il nome della ragazza: Nina De Chiffre (nome che pare inventato), ventenne che vive a Milano e molto attiva nei No TAV. Succede che lo scopriamo perché Nina, la dolce Nina, vede quella foto pubblicata ovunque sul web come simbolo di pace e fratellanza e allora fa un passo avanti e racconta sul suo profilo Facebook cos’era quel bacio:

E’ sempre molto divertente vedere come vengono reinterpretate le foto. La ragazza in questione sono io, e se vi interessa, non avevo nessuna voglia di manganello, nessuna pulsione frustrata, stavo pigliando per il culo una schiera di poliziotti antisommossa, che ci impedivano la strada. Nessun messaggio di pace, anzi, questi schifosi li appenderei solo a testa in giù, dopo quello che è successo a Marta, compagna molestata e picchiata. Quindi, con buona pace dei pacifisti yuppie e ‘cristianotti’, sì, sono contraria alle forze dell’ordine, sì lo stavo sfottendo alla grande, sì, il fotografo è stato fortunato…

Sogno o son dest(r)o?

Puf. E il sogno svanisce. Quello che abbiamo creduto essere un gesto di vicinanza umana tra due mondi apparentemente inconciliabili, s’è rivelato uno dei gesti più forti di questa battaglia che va avanti da troppo tempo. Amarezza?Non credo. Quel che credo è che vorrei più manifestazioni di questo tipo, ecco. Voglio dire, non sarebbe meglio che invece di prendersi a sassate/manganellate esprimessero la loro protesta dando baci? Provocatori, certo, ma pur sempre non violenti e che intercettano i media, come abbiamo visto da questa vicenda. O no?


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