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No al Patto Transatlantico, per tutelare l’ambiente

Creato il 24 giugno 2015 da Dfalcicchio

TTIP Greenpeace

Foto Greenpeace Italia

La visione di un mondo verde e pacifico mosse quel piccolo gruppo di attivisti che, nel 1971, partirono su un vecchio peschereccio per denunciare i test nucleari segreti diretti dagli Stati Uniti sull’isola Amchitka, a sud dell’Alaska.

E’ da questa storia che inizia l’avventura di Greenpeace, associazione internazionale non profit che oggi raccoglie 2.8 milioni di sostenitori e che, in quasi 50 anni, ha promosso azioni e campagna informativa in difesa di nostra Madre Terra.

Di pochi giorni fa la notizia sul rinvio del voto sul Patto Transatlantico di cui, ahinoi, quasi nessuno sa di cosa si tratta e tantomeno i media fanno un’adeguata informazione. Proprio durante l’EXPO di Milano, nel pieno del caos della nuova (e discutibile, a parer nostro!) Darsena, gli attivisti di Greenpeace Milano hanno organizzato un flashmob per denunciare questo trattato “fantasma”.

Il Patto Transatlantico o TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un accordo commerciale in corso di negoziazione dal 2013 tra gli States e l’Unione Europea. L’obiettivo ultimo del trattato è l’integrazione dei due mercati che prevede una riduzione dei dazi doganali, ma anche la rimozione di differenze in regolamenti tecnici, norme e procedure di omologazione, standard legati ai prodotti e regole sanitarie che, come noto, in Europa sono decisamente più restrittive. E’ chiaro che i rischi su ambiente e salute dell’uomo, oltre che essere gravissimi, sono molteplici e coinvolgono diversi ambiti. Implicazioni sul clima, con l’utilizzo di fonti di energia dannose, sull’ambiente, con la tutela della biodiversità messa a repentaglio dagli interessi degli investitori, fino alle sostanze chimiche utilizzate nel tessile, nella cosmesi, nell’agricoltura, che in Europa prima di essere utilizzate devono essere testate e considerate sicure, al contrario degli Stati Uniti in cui si applica una “presunzione di sicurezza”, ossia si suppone che le sostanze non siano dannose fino a che non viene dimostrato il contrario.

Disinformazione e poca trasparenza, probabilmente non casuali, rendono questo pericolosissimo Patto un’arma a discapito di precauzione, sviluppo sostenibile e amore per la vita e per la terra che ci accoglie.

E’ per questa ragione che noi di FlipMagazine vogliamo sostenere le firme per la petizione, per far sentire la voce a chi dovrebbe tutelare diritti e benessere dei cittadini.

http://www.greenpeace.org/italy/it

Eleonora Dafne Arnese

[email protected]


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