Magazine Diario personale

No all’utero in affitto (risposte alle “femministe” Busi e a Terragni)

Creato il 17 marzo 2015 da Cristiana

Intitolo così questo post perchè dopo avere letto le boiate scritte da Busi e Terragni è necessario un supplemento di post sul tema.

Busi parla di “illegittimo scopo di procreare”, ce l’ha soprattutto coi “maschi” ai quali nega la simmetria genitoriale (questione che a mio avviso in tutto questo è stata poco dibattutta, forse perché nemmeno molte donne vogliono cedere su questo punto) e conclude con una chiosa terribile: “Voi, cantanti, stilisti e ormai anche droghieri, prefetti e borghesi gay, sapete chi sono queste donne da voi degradate a bestie produttrici di placenta, sapete dove stanno e si dibattono forse insensibili e immobili, andate a prenderle e portatele via da lì, e fa niente se sono in un ospedale psichiatrico, in una prigione o in un resort di lusso, fategli vedere questi figli tuttora più loro che vostri, metteteglieli in grembo, che si tocchino, si abbraccino e, se queste donne hanno bisogno di cure, è vostro dovere provvedervi al massimo livello economico e affettivo.”

Terragni scrive: “Uno può mettere al mondo un figlio con una donna, in una relazione affettuosa, anche se è gay: il punto non è questo. Il punto è pretendere di far sparire la madre: perchè se a te non piacciono sessualmente le donne, questo non comporta che a tuo figlio non piaccia avere accanto sua madre, o quanto meno sapere chi diavolo sia. La nostra legge non permette l’utero in affitto, nel rispetto della Costituzione che vieta atti dispositivi del corpo o di parti del corpo. Sì, la nostra bella Costituzione -lo segnalo a chi strilla di libertà priva di limiti,libertà obbligatoria- dice anche questo. E che lo sfruttatore sia gay o etero, verde, giallo o blu, non cambia nulla. Io difenderò usque ad sanguinis effusionem questo sacro principio. Come difenderò il diritto di tutti di esprimere liberamente le proprie opinioni, senza sentirsi obbligato in quanto omosessuale a intrupparsi nel mainstream gay, o viceversa.”

Ora in tutto questo continua ad esserci un errore di fondo. Siamo tutti contrari all’utero in affitto. Io sono contro l’utero in affitto. Ma sono a favore della maternità surrogata.

Scrive Andrea, padre di due figlie con il marito Dario: Per trattare o parlare della gestazione per altri bisogna conoscere bene le leggi severe e rispettose applicate in Usa e Canada… Del resto del mondo non mi interessa perché sono il primo a condannare pratiche non rispettose della dignità di tutte le persone coinvolte. Purtroppo è’ una tematica molto complessa e non può essere liquidata solamente a botta di post. Vi assicuro che nessuno affitta nulla da nessuno. La gestazione per altri è’ in Canada su base altruistica, le donne che si offrono su base volontaria devono: 1) essere sposate e con figli 2) non ricevere alcuna remunerazione 3) essere loro a contattare la coppia e non viceversa 4) non essere collegate geneticamente al bimbo che aiutano per 9 mesi a venire al mondo che, infatti, viene concepito con la donazione di un ovulo di un’ulteriore donna. Leggere questi post o questi articoli in cui si dipingono queste donne ammirevoli come “sfruttate”, “affittate”, le fa inorridire, credetemi… Semplicemente perché loro sono donne libere che vogliono deliberatamente aiutare altre coppie a diventare genitori. È questo è’ il loro credo. Niente altro. Provate a conoscerle. Cercate il documentario: “huit histoires des femmes porteuses”… Capirete molto di più che dalle mie parole. Lo fanno prevalentemente per libertà di scelta e perché si sentono in un particolare stato di benessere psico fisico quando sono in gravidanza e, non volendo altri figli, decidono di aiutare altre coppie. La maggior parte di loro si definisce “complici”, “alleate” di quella Vita che aiutano a nascere e che non è’ a loro legata geneticamente. La ospitano, se ne prendono cura per 9 mesi e poi la riaffidano ai genitori. Considerate che la gestazione per altri riguarda coppie etero per il 95% e solo per il 5% coppie gay!”

Quindi caro Busi invece di rivolgerti ai gay rivolgiti a tutti. Cara Terragni informati meglio. Il tema è: io non abortirei mai, non mi prostituirei e non offrirei mai il mio corpo per una gestazione per altri. Ma vorrei che le donne che vogliono farlo possano farlo. Si chiama laicità, rispetto. Libertà. Cose che NON hanno nulla a che fare con il progresso. Ci si accompagnano spesso, ma non si tratta di questo.


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