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NOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOP

Creato il 14 dicembre 2011 da Illcox @illcox


NOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOPNOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOPNOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOP

 

NOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOP
NOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOP
NOI CI SIAMO STATI…E VOI..?? stereotiPOP

 

Una sala luminosa:  trampolino per il tuffo nel colore.

Questo è lo Spazio Pep  Marchegiani,  che ospita dal 9 dicembre scorso fino alla fine dello stesso mese, la collettiva d’arte contemporanea, che prende il nome di StereotiPop curata da Alessio Sarra

Stereotipi che vigono come dogmi, ma che in questa atmosfera vengono smorzati dei toni seri, attraverso l’ironia  effervescente dell’arte  New pop.

Stereotipi che vengono smontati, come pezzi di un assemblaggio mal disposto e ricomposti dai nostri artisti, in un innesto pervaso da un’ ottica disincantata.

Stereotipi che indossano vesti purificate dalla stagnante convenzione.

Sono proprio questi gli stereotipi  che ispirano la collettiva d’arte, che accoglie al suo interno le opere di ventidue artisti, tra cui figurano rappresentanti della scena artistica nazionale ed internazionale ed esponenti dell’arte abruzzese.

Come non ricordare il nome di Pep Marchegiani, noto artista abruzzese, attivo in numerosi settori, come quello della moda, per citarne uno, impegnato in numerose esperienze artistiche, la Biennale di Venezia , ad esempio, a cui è stato invitato.

Egli è  ispiratore di grandi iniziative, ricordiamo, a proposito, lo Spazio Pep Marchegiani, lo stesso che ha accolto stereotiPop, creato in società con Alessio Sarra a Pescara, che ha l’obiettivo di promuovere l’arte.

Le sue opere, espressioni della Pop Art moderna ,si tingono del colore dell’ironia.

Frequenti i personaggi ridicolizzati o animati da uno spirito giocoso, atto al paradosso, questo è il caso di “Gesù Misto”, che raffigura il Santo Figlio in varietà cromatiche appariscenti, o l’esilarante “Miss Vagina” che ha le sembianze di una donna con una bocca che lascia poco da immaginare, tanto per fare il titolo di due opere presenti alla collettiva.

Interessante è risultata la partecipazione del brand Maibaic, che ha presentato modelli tratti dalla collaborazione con Pep Marchegiani.

Maibac è un progetto grandioso proprio per  la sua singolarità, capace di rendere una bici una vera opera d’arte, abile nell’esprimere l’originalità anche con uno strumento di uso quotidiano, che crea modelli unici su misura, assecondando il gusto del cliente.

Dotato di una sua peculiarità è il progetto  Hackatao, che raccoglie il duo formato  da Sergio Scalet e Nadia Squarci  e che si forma dall’unione  dei termini hacker e Tao.

Se hacker sta a identificare una persona che va oltre i limiti imposti e si batte per far emergere la ragione, il concetto del tao abbraccia il principio dell’unità, della forza in continua trasformazione.

Hackatao è autore dei Podmork , creature particolari, composti da resina e decorati con vernice spray e acrilici, che risentono, nella loro ideazione, dell’influsso dei manga giapponesi ma anche di personaggi come Tim Burton oltre che della corrente del Pop Surrealism.

Spiccano nomi altrettanto illustri come quello di Angelo Barile, artista torinese , autore di  Pokemanuel dallo sguardo acuto e penetrante, o quello di Xel , che sceglie colori spensierati capaci di camuffare ma non di nascondere, all’occhio vigile dello spettatore, il significato più profondo che vuole intendere l’autore.

Ricordiamo artisti come Andrea Vannini, che, attraverso le sue fotografie, lavorate digitalmente, ci offre un po’ di sé, una visione particolare del territorio urbano, in cui la realtà cessa di svolgere il ruolo primario, per lasciar posto alla fantasia o Daniele Alonge, che con le sue installazioni ci induce a riflessioni di carattere problematico.

E che dire dello psichedelico Marco Minotti, o dell’abile Calogero Palacino, che nonostante la loro età vantano alle spalle numerosissime mostre e colletive.

L’ ironia pungente è la vera star delle opere di Andrea Francolino, che utilizza una combinazione insolita ma efficace: visi celebri impressi sui packaging che abitualmente invadono gli scaffali dei nostri ipermercati, con l’intento di denunciare il consumismo, fenomeno dilagante della nostra era.

Altro nome degno di essere menzionato è quello  di Davide Cocozza, che ha dilettato il pubblico in un esibizione live, raffigurando il volto di una donna, tema da lui prediletto.

E per concludere vi mostriamo il video di Virginia Jukuki, corto d’animazione, prodotto in collaborazione con Francesco M. De Collibus, che ha per protagonista Jukuki.

Questo pupazzo nonostante sia un personaggio muto, è portavoce di un messaggio forte, come quello della denuncia  della mancata tolleranza, che attanaglia il nostro Paese.

Un video significativo, che intende lanciare un atto d’accusa alla violenza che si sta insinuando nelle nostre coscienze come un fenomeno largamente condiviso, giudicato “normale” alla stregua di uno stereotipo.

Visto l’enorme successo raccolto dall’evento StereotiPOP , si è deciso di prolungare l’esposizione fino al 30 Dicembre ( dal 18 Dicembre solo il pomeriggio ). Ringraziamo tutti gli organizzatori per questo favoloso evento.


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