Magazine Diario personale

Noi, da piccoli.

Da Zarizin

Noi, da piccoli.C’era un gioco che si faceva noi da piccoli. Il gioco diceva cosí: se belli e morti si potrà tornare indietro un giorno solo, che giorno tornerai? E si finiva sempre col dire che oggi ci garbava, e che se c’era da tornare indietro, si sarebbe tornati indietro oggi volentieri. Noi dicevamo cosí, perché avevamo la vita davanti, e a parlar di giorni uno pareva sempre migliore dell’altro.

   Lucia un giorno mi disse:

-   Sai, io farei proprio oggi. Non come diciamo di solito, però. Oggi per davvero. Oggi mi piace, ci sto bene.

Io dissi:

-   È vero, proprio oggi. Ma non come diciamo di solito. Oggi sul serio.

Allora ci demmo il primo bacio.

   Quel pomeriggio corremmo lungo il fiume mano nella mano, e nascosti nel canneto sulla riva ci confrontammo le parti del corpo. Ma eravamo tanto piccoli che ci parve di essere uno uguale all’altro, e tutt’e due ci mettemmo a ridere. Poi ce ne andammo a stuzzicare i crocchi di papere lungo la riva, se le trovavamo appisolate, finché non ci scappavano con un frullo delle ali.

   Quando giocammo ancora al nostro gioco, giorni piú tardi, nessuno disse oggi. Se tornare si poteva, saremmo tornati entrambi a quel giorno che sapevamo, a quel pomeriggio in cui Lucia per prima mi aveva baciato. Allora capii com’era crescere, e com’era ricordare.



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