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Nominati i 40 ladr... sottosegretari. Tra loro c'è anche chi la poltrona se l'è comprata. Sallusti: “Silvio va assolto, ne va della coesione del paese”.
Creato il 03 maggio 2013 da Massimoconsorti @massimoconsortiPossiamo stendere un velo pietoso sulla nomina dei 40 sottosegretari? No, perché se continuiamo a seguire la logica dei cartoni animati, dopo la carica dei 101 zozzoni, i 40 sottosegretari indovinate un po' chi potrebbero essere? Ma passeremmo per fomentatori, per istigatori all'odio civile e alla violenza sociale, ergo, soprassediamo. L'unico sfruculiamento che ci si deve consentire però, riguarda il nuovo viceministro della cultura, la signora Ilaria Borletti Buitoni che la sua poltrona se l'è comprata direttamente da Mario Monti, versando per la campagna elettorale di Scelta Civica, la somma di 710mila euro. Cifra che ammortizzerà tempo qualche mese. Bene. Stasera abbiamo finalmente appurato che Alessandro Sallusti ci è, non ci fa. Abituato a parlare a ruota libera nell'ufficio che fu di Indro Montanelli (sic!), Alessandro non si è accorto di trovarsi in uno studio televisivo, ospite di Michele Santoro. Vabbè che Michele ha ridato vita al padrone di Sallusti, ma far passare anche il direttore del Giornale per uno statista, sarebbe stato effettivamente troppo. Così, un po' perché ci è, un po' perché tirato per i capelli (battuta del cazzo, lo sappiamo), Sallusti ha detto papale papale: “Questo governo regge se salva Berlusconi dai processi, ne va della coesione nazionale”. Ma stiamo scherzando? Ma che giustizia c'è in Italia se una sentenza viene emessa per ragioni politiche? E se un'assoluzione o una condanna possono condizionare la vita di un governo? E tanto per continuare a far danni, Sallusti ha tranquillamente ammesso che fra Silvio ed Enrico LettaLetta, c'è stata una vera e propria stipula di contratto di collaborazione coordinata e continuativa per cui, se LettaLetta dovesse disattendere un solo punto dell'accordo, Silvio avrebbe tutte le ragioni per mandarlo affanculo. Abituato a fare contratti pure con la gnocca, parlandoci di persona, figuriamoci se Silvio non ha preteso dal democristiano doc, fanfaniano di risulta, almeno un protocollo d'intesa sottoscritto alla presenza del suo pool di legali. Un fatto è certo, Berlusconi ha inserito nella sua personale road map di governo, anche la presidenza della Convenzione per le riforme istituzionali, almeno fino a quando tutti i processi a suo carico non cadranno in prescrizione. Come negare il legittimo impedimento al presidente del gruppo interparlamentare incaricato di rivedere la Costituzione? Impossibile. E il fatto che Ilda Boccassini sia stata colta da una crisi di nervi, non fa che giocare a favore del più grande illusionista degli ultimi 150 anni. Ma stasera, sempre da Santoro, abbiamo visto il tentativo di cuocere sulla griglia il professor Paolo Becchi, reo di aver fatto quella battuta sui fucili che ha indignato l'intera nazione, compreso il popolo grillino della rete. Il professor Becchi, che ci ricorda tanto Gianfranco Miglio in versione incazzata, è un personaggio d'altri tempi. Poco avvezzo allo studio della storia, ha stravolto completamente i fatti dell'era Tambroni-Scelba, dimostrando un pressappochismo e un'ignoranza non degna di un teorico, anche se di Beppe Grillo. Infatti, dopo la netta presa di distanza dei parlamentari 5S dalle sue dichiarazioni, il professore ha provato a dire che la sua era stata solo una battuta, dando così la dimostrazione che è inutile inseguire i leader sulla loro strada, spesso ci si rimettono le penne. All'inizio di questo post abbiamo scritto che non avremmo parlato dei sottosegretari e non ne parleremo. Possiamo però dire che dentro ci sono Miccichè, Catricalà, De Luca e quel Bruno Archi, testimone a favore di Silvio nel processo Ruby, promosso addirittura agli Esteri? No? E noi lo diciamo lo stesso.
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