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Nomination agli Oscar 2014: il commento alle categorie principali

Creato il 16 gennaio 2015 da Filmedvd
Nomination agli Oscar 2014: il commento alle categorie principali

Continuiamo con la nostra analisi delle nomination ai prossimi premi Oscar, che verranno assegnati nel corso della cerimonia in programma per il 22 febbraio. Dopo il resoconto delle categorie minori e tecniche, commentiamo ora le candidature nelle categorie più importanti, ovvero quelle che riguardano le sceneggiature, i migliori film stranieri e d'animazione, gli attori, i registi e i migliori film in assoluto, fra conferme, esclusioni e sorprese.

MIGLIOR FILM

La categoria regina dei premi Oscar, quella riservata ai miglior film, quest'anno composta da otto titoli. di Richard Linklater giunge, con la candidatura alla miglior pellicola, a sei nomination, risultando tra i favoritissimi anche per il trionfo la notte del 22 febbraio. Appaiate in testa alla classifica dei film che hanno ricevuto maggiori candidature troviamo di Alejandro González Iñárritu e Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, anche oltre le aspettative: per i due titoli le nomination sono in tutto nove, compresa quella per il miglior film. Una sola candidatura in meno per il biopic di Morten Tyldum, The imitation game, con Benedict Cumberbatch nei panni di Alan Turing, mentre Eddie Redmayne è Stephen Hawking ne La teoria del tutto; entrambi sono candidati come miglior film, e per la pellicola di James Marsh le nomination sono cinque. Parziale riscatto per il film a tematica razziale di Ava DuVernay, Selma - La strada per la libertà, mentre la candidatura a miglior film è la ciliegina sulla torta per il positivo riscontro dell'Academy su di Damien Chazelle, con cinque candidature, e soprattutto per American sniper di Clint Eastwood, che ottiene in totale ben sei nomination (molte di queste hanno già fatto discutere).

MIGLIOR REGIA

Faranno sicuramente molto discutere le nomination per la miglior regia, che hanno visto l'esclusione più ingiustificata di David Fincher per L'amore bugiardo - Gone Girl a favore della candidatura per Morten Tyldum per The imitation game (ottimo film che tuttavia non eccelle particolarmente per la regia). Esclusa anche Ava DuVernay, che sembrava potesse far parte della cinquina, composta da Richard Linklater per l'innovativo progetto di Boyhood, Alejandro González Iñárritu per Birdman, Bennett Miller per Foxcatcher e Wes Anderson per Grand Budapest Hotel.

Nomination agli Oscar 2014: il commento alle categorie principali
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Nella categoria maschile sembra che la lotta possa proseguire a due, con una doppia, straordinaria prova d'attori in film che trovano il loro salto di qualità proprio nelle interpretazioni dei due protagonisti. Eddie Redmayne da una parte, nel martoriato ruolo del genio Stephen Hawking ne La teoria del tutto, già vincitore del Golden Globe qualche sera fa e quindi leggermente favorito sull'altrettanto monumentale Benedict Cumberbatch, che in The imitation game è il matematico e crittoanalista Alan Turing, che nel corso della Seconda Guerra Mondiale riuscì a risolvere il Codice Enigma dei nazisti, salvando milioni di persone. Proveranno a contendere a Redmayne la statuetta anche l'incredibile trasformazione di Steve Carell in Foxcatcher, Michael Keaton, che in Birdman recita probabilmente il ruolo che corona alla grande la sua carriera, e l'ennesimo colpo di coda del team di Clint Eastwood, che riesce ad inserire Bradley Cooper nella cinquina per American sniper, a discapito di ruoli ed attori forse più meritevoli come Jake Gyllenhaal per Lo sciacallo.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Tra le attrici protagoniste le candidature confermano il testa a testa tra la favoritissima Julianne Moore, nei panni di una donna di mezz'età affetta da Alzheimer presenile in Still Alice, e l'inquietante Rosamund Pike de L'amore bugiardo - Gone girl, unica candidatura per il sottovalutato film di David Fincher. Ad occupare le tre caselle rimanenti sono Felicity Jones, ovvero Jane Hawking ne La teoria del tutto di James Marsh, Reese Witherspoon "on the road" in di Jean-Marc Vallée e il premio Oscar Marion Cotillard di Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne, che sul filo di lana batte Jennifer Aniston per Cake e Hilary Swank per The homesman.

MIGLIOR ATTORE SUPPORTER

Quattro attori su cinque avevano enormi possibilità di leggere i loro nomi sullo schermo ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione, e così è stato. Da J.K. Simmons, il vero favorito per il trionfo finale per il severo ruolo di un maestro di musica in , a Ethan Hawke, padre separato in Boyhood, fino al bravissimo Edward Norton, più che una spalla di Michael Keaton in Birdman, e l'eclettico Mark Ruffalo nel drammatico Foxcatcher di Bennett Miller. A spuntarla per l'ultimo posto disponibile è il veterano Robert Duvall, che in interpreta un padre difeso in tribunale dal proprio figlio (Robert Downey Jr).

MIGLIOR ATTRICE SUPPORTER

Nella categoria per la miglior attrice non protagonista l'unica grande novità è la candidatura di Laura Dern, artefice di un'intensa performance nel ruolo della madre di Reese Witherspoon in Wild, ma forse lievemente al di sotto della prova offerta da Jessica Chastain in A most violent year, esclusa dalla cinquina finale. Pole position confermata, anche in questo caso non del tutto meritatamente, per Patricia Arquette per Boyhood, Keira Knightley per The imitation game, la poliedrica Emma Stone per Birdman e soprattutto l'incredibile Meryl Streep, che con la candidatura per il musical disneyano Into the woods incassa la diciannovesima nomination agli Oscar, la quarta come non protagonista.

Nomination agli Oscar 2014: il commento alle categorie principali
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

Poche sorprese nella categoria per la sceneggiatura originale, anche se pare eccessiva in questo caso la candidatura di Richard Linklater per Boyhood, che se la vedrà con Alejandro González Iñárritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo per Birdman, Wes Anderson e Hugo Guinness per Grand Budapest Hotel, Dan Gilroy per Lo sciacallo - Nightcrawler (altro film snobbato ingiustamente dall'Academy) e Dan Futterman ed E. Max Frye per Foxcatcher.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA

Altra categoria che rimpiange gravemente l'assenza de L'amore bugiardo - Gone girl. Altra categoria nella quale piazza una candidatura a sorpresa American sniper di Clint Eastwood. Se anche la nomination di Whiplash non era tra le più accreditate, erano quasi scontate quelle per Graham Moore di The imitation game e Anthony McCarten per La teoria del tutto.

MIGLIOR FILM STRANIERO

Le esclusioni eccellenti in questa categoria bisogna farle risalire alla precedente shortlist, dalla quale rimasero fuori titoli troppo estremi per i gusti dell'Academy come di Xavier Dolan o ritenuti non all'altezza nonostante la sfilza di premi europei come Il regno d'inverno - Winter sleep di Nuri Bilge Ceylan e Il capitale umano di Paolo Virzì. Ecco quindi che la cinquina è composta dallo splendido di Pawel Pawlikoski, che parte favoritissimo e candidato a sorpresa anche alla miglior fotografia, affiancato da altri titoli quotatissimi: dal russo Leviathan all'estone Tangerines fino al mauritano Timbuktu e alla black-comedy argentina Storie pazzesche.

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE

Tra le più grandi sorprese delle nomination di quest'anno è da registrare l'esclusione di The Lego movie, che oltre ad essere sempre stato considerato praticamente certo della nomination era anche tra i favoriti per la vittoria finale. Al suo posto l'Academy ha preferito il delizioso film irlandese Song of the sea, che affianca pellicole papabili da tempo come , Boxtrolls - Le scatole magiche e Dragon trainer 2, oltre all'incantevole La storia della Principessa Splendente, la cui vittoria sarebbe una notizia alquanto piacevole.

Nomination agli Oscar 2014: il commento alle categorie principali

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