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Non c’è cura per la mancanza di buon gusto…

Creato il 26 dicembre 2013 da Barbara

Io credo che ognuno di noi abbia in famiglia il parente di cui non vorremmo mai aprire il regalo di Natale perché farlo ci costringe ad un sangue freddo degno di Chuck Norris per evitare, o di scoppiare a ridere, o di tiraglielo in testa.
Ho specificato che è un parente perché quando si tratta di amici/che tutto sommato ci si può concedere il lusso di dire che non piace, male che vada si cambia e comunque un amico/a solitamente conosce i tuoi gusti.

Nel mio caso il parente con assoluta mancanza di buon gusto e’ una zia, fino a qualche anno fa faceva un minimo di sforzo per regalare oggettistica varia quantomeno apprezzabile, che non ti venisse voglia di reincartare e buttare in un armadio, poi sarà l’età o molto più probabilmente l’assoluto disinteresse, del tipo: “compriamo qualcosa tanto per non arrivare a mani vuote”, e’ peggiorata in modo esponenziale.

Le prima due perle che tutti gli anni come forma di cortesia espongo sulla libreria sono due fantastici presepini:

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La cosa divertente e’ che è riuscita a regalarmeli due anni di fila, all’apertura del pacchetto il secondo anno non ho resistito e le ho detto che l’avrei messo di fianco all’altro, tutto sommato facevano da matrioske natalizie…
Pensate che tutto questo le abbia fatto capire qualcosa?
Assolutamente no, il terzo anno di e’ presentata con una candelina rossa con base in argento e piccolo babbo natale inerpicante, alla peste ha regalato due gnomo sempre in argento che tutto sommato sono la cosa meno orribile se non fosse che per una bambina di 8 anni mi paiono assolutamente inutili.

Il problema di fondo e’ che lei da decenni ha un amica in una gioielleria quindi, evitando di dover fare mille sforzi e girare troppo negozi, prima di natale passa da lei e fa man bassa di cose inutili.

Il top però è’ stato raggiunto quest’anno… Dall’argento siamo passati alla plastica…

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Però si illumina di ben 5 colori differenti!
E alla peste? Beh, se non altro bisogna riconoscerle una certa coerenza…

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Anche questa si illumina… La peste bionda che ha perso la capacità di far finta di nulla, aperto il pacchetto me l’ha piazzata in mano, con una faccia che esprimeva delusione ed anche un po’ di schifo, ed è tornata a giocare con la Nintendo.

Non c’è verso ne speranza se non quella di evitare di invitarli, perché io, da sempre non credo serva spendere chissà quanto euro per un regalo ma quando lo si sceglie pensare alla persona a cui è destinato ed alla volontà di farle nascere un sorriso sul volto il giorno di natale.
Se si è privi di idee ci sono tutta una serie di cose con cui andare sul sicuro: libri, bagnoschiuma o creme per il corpo per le donne, vino o liquori per gli uomini, insomma regali che male che vada avranno pur sempre una loro utilità.
Piuttosto un set di tazzine dell’ikea!!!

Purtroppo però il cattivo gusto e’ una specie di malattia, e’ scritto nel DNA e si possono anche spendere centinaia di euro credendo così di aver dato valore al regalo, ma il risultato non cambia.
Cattivo gusto che poi del resto e’ visibile a tutto campo quando le vedi ad esempio uscire vestite di tutto punto per andare a fare la spesa con capi che nulla ci azzeccano ne al contesto ne al loro fisico.
C’est la vie!

Meno male che ho la nonna che di questi oggetti palesemente orribili fa la collezione, le ho venduto ieri sera candelina, casetta e pallina per dieci euro, mi ci compro la palette di marionneaud edizione natalizia che sarà in saldo a gennaio, così se non altro ci avrò guadagnato qualcosa, lo so e’ terribilmente scorretto ma al quarto anno di caxxate ho finito la tolleranza.


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