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“Non c’è niente che fa male così” di Amabile Giusti

Da Vivianap @vpicchiarelli

3739_coverAmabile_1237205025Dalla quarta di copertina della prima edizione cartacea a cura di “La tartaruga”:

Caterina ha sei anni quando una tragedia sconvolge la sua vita, spazzando via la sua innocenza e peggiorando il difficile rapporto con la madre e quello impacciato con il padre. Undici anni dopo, in un diario ritrovato, scopre inaspettatamente l’identità del colpevole di ciò che è accaduto. Da quel momento Caterina sente di avere un’unica missione: conoscerlo e distruggerlo. Lui è Marco, avvocato trentaseienne, un Peter Pan fallito, un marito mediocre e un pessimo padre, alla continua ricerca di qualsiasi emozione in grado di allentare la noia della sua vita perfettamente organizzata. Così, quando in una libreria incontra Caterina, apparentemente per caso, cede volentieri all’attrazione che prova per lei. Ma qualcosa sfugge di mano a entrambi, perché gli uomini non sono cose e i sentimenti sono ingovernabili per natura… In un susseguirsi di colpi di scena, i segreti e le verità verranno a galla a poco a poco, gettando un’impietosa luce sui retroscena famigliari, sui pettegolezzi dei vicini e su tutto il mondo degli adulti, ora spettatori inconsapevoli, ora cinici burattinai. Il ritratto di un’adolescenza malinconica e crudele, che non conosce mezze misure, capace di odiare e amare al medesimo tempo, con la stessa intensità.

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Dalla quarta di copertina dell’edizione digitale in self publishing:

Lei è Caterina, una giovane donna che all’età di sei anni ha visto infrangersi la propria infanzia. La persona più importante della sua vita l’ha abbandonata in modo violento, e per lei non ci sono più stati giochi, risate, gocce di profumo al mughetto dietro le orecchie e caramelle alla menta che frizzano sul palato. Le è rimasta un’immensa ferita nascosta destinata a sanguinare per sempre.
Undici anni dopo, Caterina non ha amici, è più matura della sua età, è troppo matura per la sua età. È strana, complicata, i compagni di scuola la osservano con compassione e sospetto, come guarderebbero una creatura sospesa tra un usignolo ferito e un angelo caduto. Ha un pessimo rapporto anche coi suoi genitori: con una madre anaffettiva, austera, che la colpevolizza sempre e un padre riservato e assente.
Poi, un giorno, inaspettatamente, come se il destino avesse deciso di rimescolare le carte, Caterina scopre il motivo di quel tragico evento lontano. In un diario ritrovato, legge una storia di cui non sapeva nulla, una rivelazione che alimenta in lei un viscerale desiderio di vendetta.
Lui è Marco, ha trentasei anni ed è un uomo deluso dalla vita. Si incontrano in una libreria, apparentemente per caso, ed entrambi si rendono subito conto che fra loro c’è qualcosa di profondo: un’affinità, un’amicizia, o perfino di più? Come gestire un legame che travalica le previsioni e la prudenza e diventa sempre più importante?
Una storia incalzante, tra presente e passato, che parla di vite spezzate, segreti inconfessabili ed esseri umani imperfetti, mediocri, fragili e crudeli. Ma anche di amore: un amore inatteso, odioso e sublime, carnale e purissimo.
“Eccolo, il suo diario.
Più piccolo di un quaderno, ma spesso. La copertina di raso lilla. Il lucchetto. Polvere dappertutto, ruggine nelle parti metalliche, graffi sul disegno all’angolo, sul viso di una dama dell’Ottocento che scrive sotto la luce rotonda di un lume a petrolio.
Non è difficile scardinare anche quella chiusura, non è affatto difficile per una che si sente addosso quella strana forza, quel coraggio, quella voglia irruente di sapere tutto ciò che c’è da sapere dopo anni in cui ha fatto il possibile per non saperlo. La minuscola serratura ossidata salta, rintocca a terra e si ferma in mezzo alla polvere.
Allora, Caterina legge.
Col cuore in bocca, legge.
Niente di ciò che succede, succede invano.”

Una storia intensa, potente, magistralmente orchestrata dalla penna sublime della Giusti che, a mio avviso, dà il meglio di sé in trame drammatiche e complesse, anziché nelle commedie romantiche, sebbene siano proprie quelle ad averla portata al successo. E la Giusti si muove ottimamente in storie scomode, che nascondono realtà persino sgradevoli, che vengono date in pasto al lettore senza che nulla venga gli edulcorato. In un altalenarsi di drammaticità e speranza, tra rancori e amori immensi, nessuno dei protagonisti è senza macchia, eppure il modo in cui gli stessi evolvono nel corso degli anni permette al lettore di concedergli una seconda possibilità, una sorta di riscatto che poi in definitiva è quello che ognuno di noi cerca, per un motivo o per l’altro.


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