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Non c’è niente che non va, almeno credo di Maddie Dawson

Creato il 21 ottobre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Non c’è niente che non va,
almeno credo

di Maddie Dawson

 

cop_low_niente_che_non_vaTitolo: Non c’è niente che non va, almeno credo
Autore: Maddie Dawson (Traduttore: R. Zuppet)
Titolo Originale: The oppositive of Maybe
Edito da: Giunti
Prezzo: 15.90 €
Genere: Romanzo
Pagine: 384 p.

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Trama: È sabato mattina e Rosie e Jonathan sono a letto in un momento di intimità, quando il telefono inizia a squillare senza tregua. Sul display compare un numero sconosciuto. Ancora non sanno che quella telefonata di per sé insignificante manderà all’aria tutta la loro vita. Più che quarantenni, Rosie e Jonathan sono gli unici fra i loro amici a non aver messo su famiglia e a vivere da eterni fidanzati in un quadrilocale che sembra arredato da due studenti. Impossibile immaginare che a pochi giorni da quel sabato Jonathan si inginocchierà davanti a Rosie chiedendole di sposarlo e seguirlo in California! La prima a storcere il naso di fronte all’improvvisa proposta è l’energica nonna Soapie: sognatrice, anticonformista, irriverente, Soapie ha sempre spronato Rosie a osare nella vita, a coltivare le sue passioni e seguire i suoi desideri. Per questo non capisce cosa spinga la nipote sull’altra sponda dell’oceano, dietro a un ragazzotto con la passione per le tazzine di porcellana. Ma il destino è sempre pronto a stuzzicarci e quando Rosie sarà messa di fronte a un’altra scelta cruciale, dovrà per forza decidere quale partita giocare. Perché la grande regola della vita è che non è mai troppo tardi per correggere il tiro e la felicità è sempre più vicina di quanto immaginiamo. Basta ricordarselo.

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Recensioneùdi CriCra

Da quando mi sono appassionata al mondo della lettura, a seconda dei miei gusti, ho imparato a distinguere la tipologia dei libri: quelli diesel e quelli a benzina. Eh si, perché i primi sono quelli che partono piano e procedono con calma fino ad arrivare alla giusta andatura, mentre i secondi partono scattanti e decisi fin da subito.

Questo testo – Non c’è niente che non va, almeno credo scritto da Maddie Dawson – mi è sembrato come uno di quei motori a benzina. Una partenza davvero niente male. Divertente e sornione proprio come i primi due personaggi principali. Rosie e Jonathan, una coppia già ben rodata che ha passato da qualche anno i quaranta di età, ma dall’aria sempre spensierata e con una gran voglia di divertirsi, giorno dopo giorno.

Siamo nel Connecticut. Rosie è un insegnante di lingua per studenti stranieri e Jonathan un ex artigiano appassionato collezionista di vecchie e antiche tazze da tè, tanto da non lasciarsi scappare occasione per arricchire la sua collezione a tal punto da mettere su il progetto di aprire un museo tutto suo nella splendida città di San Diego.

“Hanno trentotto tazze impilate in salotto, conservate in scatole bianche: tazze che non rivedranno mai più la luce del giorno. A quanto pare vanno protette dal sole, dalla polvere e dalle dannosissime correnti d’aria, se si vuole che durino per l’eternità. Senza dubbio Jonathan e i tipi bizzarri con cui è in contatto via mail stanno salvando il mondo dal problema dell’estinzione delle tazze da tè.”

the opposite of maybeAd affiancarli in questa avventura ci saranno la scoppiettante ottantunenne Soapie, la nonna di Rosie che nonostante la sua veneranda età e i conseguenti acciacchi, si rifiuta categoricamente di apparire come una donna anziana e malata.

Devo ammettere che questa nonnina sprint è stato uno dei due personaggi preferiti in questo libro perché mi ha ricordato un po’ nonna Mazur, la frizzante e combina guai nonna di Stephanie Plumb della scrittrice Janet Evanovich.

L’altro protagonista che mi è piaciuto tanto è stato Tony, questo affascinante e sorprendente ‘tato tutto fare‘ con alle spalle un tormentato passato, che ti conquista gesto dopo gesto e una volta entrato a far parte della vita di Soapie, le movimenterà di conseguenza la vita  stravolgendola totalmente un po’ alla volta.

Questo è un libro in cui sentimenti come affinità, amicizia, familiarità, sostegno, amore e fiducia, si incontrano e si scontrano. Dove ogni personaggio si distingue con un carattere diverso dall’altro. Simpatici, impacciati, estrosi, dal potere decisionale a volte pari alla zero, nella fattispecie di Rosie che mette sempre davanti tutti gli altri prima di pensare a se stessa, anche se lo fa a fin di bene. O ancora poi, pronti al sacrificio come nel caso di Soapie nei confronti di Rosie, nascondendo e proteggendo anche con bugie chi, nella sua tenera innocenza, non era ancora pronto a conoscere una cruda verità.

Soapie tace, a lungo. Giocherella con le frange della coperta, tirandole e strattonandole. Alla fine dice: «So che ho fatto male a mentirti, ma volevo proteggerti e non mi è venuta in mente una storia migliore. Se ti avessi detto che era malata, avresti voluto sapere di quale malattia e, se ti avessi detto che era morta in un incidente stradale, avresti avuto paura delle automobili per sempre.»

Avendo già espresso la mia preferenza su due dei personaggi principali, adesso mi soffermerei sui motivi per cui quelli di Rosie e Jonathan non mi siano piaciuti più di tanto. Lei mi è sembrata l’eterna indecisa. Troppo spesso volubile e anche egoista sia verso Jonathan che verso Tony; lui poi è un bambinone troppo cresciuto, parimenti egoista e troppe volte ottuso. E nel mezzo si scamperà ad un matrimonio fallito in partenza… e meno male aggiungerei io. :-?

Per concludere, a mio giudizio è un bel libro, scritto bene, facile da leggere, dal finale forse un po’ prevedibile, ma piacevole e adatto a tutti quei cuori romantici che credono nella speranza e alle nuove possibilità. Buona lettura a tutti.  ;-)

Voto

 

Non c’è niente che non va, almeno credo di Maddie Dawson

 

Non c’è niente che non va, almeno credo di Maddie Dawson

maddie dawsonMaddie Dawson è cresciuta in Florida. Prima di diventare scrittrice a tempo pieno ha svolto i lavori più disparati, tra cui la supplente d’inglese, la commessa, la domestica, la cameriera, la giornalista freelance e la dattilografa di uno psichiatra, tutti fonte di spunto per le sue storie future. Attualmente vive in Connecticut con il marito e tre figli. Facciamo finta che non sia successo niente (Giunti 2011) il suo romanzo d’esordio, è stato un bestseller che ha scatenato un irrefrenabile passaparola, conquistando lettrici di tutte le età. Il libro, ristampato più volte, ha riconfermato il suo successo anche nelle numerose edizioni in formato tascabile.  


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