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Non c’è più posto.

Da La Dona

Quando ero bambina sentivo i miei lamentare che alcuni parenti si vedevano solo a matrimoni e funerali e non riuscivo a capire come potesse accadere una cosa simile. Io che avevo il folle desiderio di una famiglia normale non mi spiegavo come fosse possibile che ad un certo punto i legami si spezzassero e ognuno continuasse per la sua vita senza più sapere nulla di un fratello, di un genitore, di uno zio. Mi spaventava l’idea che si potessero perdere dei punti di riferimento ed ero certa che quel poco che di buono c’era in noi non sarebbe mai finito. Talvolta basta poco però per cambiare tutto.
È che poi le persone quando cambiano creano una sorta di effetto domino. I cambiamenti si ripercuotono su chi sta intorno e non sempre è facile da digerire, nemmeno per chi il cambiamento lo sta attuando su di sé. Talvolta basta poco ma forse ci sono cambiamenti che sarebbero avvenuti tanti anni prima se le parti fossero state pronte. Coppie che si separano, amici che più si sentiranno, fratelli che si perdono.
Per natura tendo a ripulire periodicamente la mia vita da oggetti e ricordi. Difficilmente me ne pento, se ho qualche ripensamento sposto istantaneamente il pensiero cercando una nuova meta. Se sia giusto o no ho smesso di chiedermelo, per troppo tempo ho pensato di essere un mostro per aver eliminato persone, numeri di telefono o contatti; poi mi sono chiesta quanto queste persone avessero dimostrato con i fatti la volontà di avere un rapporto più stretto con me e la risposta era sempre la stessa. Chiamiamolo concorso di colpa, dai!
Quando le persone sono state davvero importanti nella mia vita, nel bene e nel male, le ho ricordate anche senza bisogno di avere il loro numero del cellulare o l’indirizzo di posta elettronica. Penso al criterio che utilizzo per eliminare oggetti inutilizzati senza rimpianti…se un oggetto resta per più di due anni inutilizzato in un armadio o in in cassetto della cucina è un oggetto inutile. Delle persone mai mi permetterei di dire che sono inutili ma ho imparato a considerarle meteore capitate nella mia vita. È semplicemente la realtà anche se pare brutta.
Con un/a fratello/sorella però fa male un po’ di più. Non perché ci sia una sofferenza dietro la perdita, solo che subentra un odioso senso di colpa per il pensiero che quel/la fratello/sorella lo consideri ormai un estraneo. Mica è facile guardarsi allo specchio e ammettere una cosa del genere.  Due anime nate da medesimi genitori non hanno l’obbligo di volersi bene e aggiungerei che non l’hanno nemmeno nei riguardi dei genitori, comunque questi si comportino.
Oggi ci sono persone delle quali la presenza nella mia vita sia un ricordo che piano piano svanisce, sono persone che mi hanno fatto male, che non mi hanno rispettata, che mi hanno usata, che hanno pensato di poter utilizzare la loro furbizia per schiacciare la mia personalità, che hanno dato giudizi senza conoscere i fatti, che non hanno sprecato un istante del loro prezioso tempo per fermarsi a chiedere se quello che mi stavano facendo fare era quello che volevo, che mi hanno ferita. Oggi per queste persone non c’è più spazio nei miei ricordi.
Non c’è più posto. Così è.



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