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Non c’è proprio più religione se non credi in Kanye West

Da Halfblood @halfblood

Non c’è proprio più religione se non credi in Kanye WestLa religione è da sempre per me una materia davvero ostica, difficile da capire, ma non tanto per quello che dice, quanto per le idee che vuole inculcarti che sono troppo spesso incoerenti con quello che predica: se mi predichi l’amore universale e che tutti siamo fatti ad immagine e somiglianza del tuo dio, perché allora i gay o le donne che abortiscono per disperazione non sono figli dello stesso dio? Sono figli di un dio di serie B? Boh?

Dopo che una suora ha messo alla luce un bel pargoletto e che Real Time ha deciso di farci una puntata speciale di NON SAPEVO DI ESSERE IN CINTA – Convento Edition, io credo di aver trovato una notizia super bomba! La nascita di una nuova religione che unisce l’essere umano alla musica ancora di più.

E tu: tu credi in Kanye West? Parliamo di Fede 3.0 …. un po’ come il nostro caro FlyingWords 3.0.

Un gruppo di allegri Fan Ammmerecanih del famoso marito di una delle sorelle Kardashian (Kim) ha deciso di fondare una religione ispirata proprio ai gesti, ai testi delle musiche e alle azioni del rapper di colore.

Forse non tutti sanno che il nomignolo di questo cantante, nomignolo che lui stesso si è dato, è proprio Yeezuz e suoi cari fanz pensano proprio che questo soprannome sia davvero dovuto al caro Kanye perché “inviato dal cielo per inaugurare una nuova era per l’umanità”. Praticamente ci crede lui e ci credono gli altri: che accoppiata vincente! E sapete quando tutto questo è iniziato? Proprio quando ha fatto uscire la sua canzone “I Am A God”.

Ma andiamo per passi e capiamo meglio anche quali sono le “solide” fondamenta su cui si basa questa nuova religione: tra l’altro nata da un tweet inviato in rete in cui si annunciava la nascita dei Yeezanity e che tutti potevano entrarne a far parte.

Tutto inizia da un Dogma, una riflessione più che altro, chiara e allo stesso tempo allucinata, che riassunta in parole semplici dice che tutti oramai siamo ratti da laboratorio nella mani dei ricchi, dei potenti, e siamo schiavi delle lobbies, Yeezus invece ha in serbo per noi la liberazione totale, Yeezus è sceso sulla terra per regalare al mondo una nuova era”…. ma tranquilli che almeno loro non si illudono che sia un’era tutta rose e fiori.

Ma allora perché proprio Kanye e non un Mika qualunque o Gino Paoli nazionale? Gli adepti giustificano che la scelta non è minimamente legata al loro essere fan musicali del rapperone, ma proprio perché, essendo egli stesso una persona molto criticata per quello che fa, per come lo fa, ma agendo (a loro detta) solo per il bene dell’intera umanità, Kanye è l’essenza fatta umana dei 5 pilastri fondamentali che reggono il pesante tetto di questa giovane chiesa immaginaria.

  1. Il pilastro dell’altruismo -”All things created must be for the good of All” (tutte le cose create devono essere per il bene tutti);
  2. Ovvero, il principio della libertà di espressione – “No human being’s right to express themselves must ever be repressed” (Il diritto che ogni essere umano ha di esprimere se stesso non potrà mai essere represso);
  3. Il pilastro abbatti crisi – “Money is unnecessary except as a means of exchange” (Il denaro non è necessario se non come forma di scambio)
  4. Ed ecco il pilastro ispirato alla rivoluzione francese, o se vogliamo il pilastro libertino – “Man possesses the power to create everything he wants and needs” (L’uomo possiede il potere di creare tutto ciò che vuole e di cui ha bisogno);
  5. E dulcis in fundo, il pilastro giustificatore degli eventi sciagurati e se vogliamo anche quello leggermente masochista – “All human suffering exists to stimulate the creative powers of Man” (tutta la sofferenza umana esiste per stimolare il potere creativo dell’uomo)

Come possiamo notare, anche una qualsiasi Rosi de “La Pupa e Il Secchione” se ne accorgerebbe (forse) che tutti i pilastri non sono altro che giustifiche alle varie sfortune dell’uomo e sono tra di loro incompatibili e incongruenti.

Ma quella che però ammalia e affascina più di tutto è la loro “GOLDE RULE”, che recita:

Create for Others what you would have created for yourself- (crea per gli altri ciò che avresti voluto creare per te).

Quanto altruismo! Quanta magnanimità. Una visione, se vogliamo molto bohémien, dove l’artista si crede un dio perché ha il potere di creare opere uniche e bellissime, utili all’umanità intera, ma per arrivare al risultato finale, affronterà povertà e momenti bui e farà di tutto per esprimere al mondo intero che il suo stile di vita così ai limiti della decenza è dettato dalla sofferenza della gestazione creativa.

Beh, che dire? Sentivamo proprio il bisogno di un’altro credo in questa giungla di religioni dove ognuna si proclama migliore dell’altra e che alimentano e fomentano odii razziali e incomprensioni mondiali, senza contare dei mostri umani che ne vengono fuori da ‘ste confraternite/sette/unioni… o come vogliamo chiamarle.

Io? Boh… penso che da domani creerò il Gaganesimo (perché ad essere sincero mi sembra strano che nessuno dei “Little monsters” non lo abbia ancora creato): chi si unisce al culto con me?


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