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'Non ci fidiamo dei vaccini'

Creato il 02 dicembre 2011 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Vaccinazioni
vaccini

Parlano i genitori obiettori che hanno vinto il ricorso contro l’Ausl. Cosa ne pensate?
Una vittoria quasi storica. Il giudice di pace ha dato ragione a due genitori gambettolesi che si erano opposti alla vaccinanzione obbligatoria per il loro figlio che ora ha 22 mesi.
«Non abbiamo nulla di personale contro l’Ausl di Cesena — dicono M.D. e C.S. — Quello che ci è dispiaciuto, però, è il modo e lo stile con cui si è posta nei nostri confronti in questa vicenda e il fatto che il giudice di pace ci abbia dato ragione ci ha fatto piacere non per ripicca, ma perché le nostre motivazioni evidentemente non erano campate in aria».
Com’è nata la vicenda?
«Ci è arrivata a casa la lettera per la vaccinazione che l’Ausl definisce obbligatoria, al secondo mese di vita del bambino».

Perché avete rifiutato la vaccinazione che fanno tutti i bambini?

«Noi avevamo già dei dubbi, perchè documentandoci sapevamo che c’erano delle controindicazioni alle vaccinazioni per i neonati. Entrambi, fra l’altro, soffriamo di disturbi che potrebbero essere imputabili alle vaccinazioni che ci vennero fatte da bambini».

Insomma: non avere risposto all’invito alla vaccinazione.

«Esatto. In seguito sono pervenuti solleciti, dopodiché su nostra richiesta si è tenuto un incontro con un responsabile Ausl che si occupa delle vaccinazioni. Noi abbiamo chiesto che ci venissero illustrati pro e contro delle vaccinazioni. Tra l’altro sappiamo che altre Ausl come quella di Rimini non sanzionano chi si rifiuta».

Quindi quell’incontro all’Ausl che esito ha dato?

«Infruttuoso, nel senso che ci è stato detto che le vaccinazioni erano sicure al cento per cento e che non esisteva neppure una controindicazione. Ciò ci ha insospettito: la posizione era troppo unilaterale, visto che sapevamo che a volte le vaccinazioni hanno provocato problemi ai bimbi e anche gravi».

Vi siete rifiutati di vaccinare il bimbo e siete stati multati.

«È arrivata la sanzione di 250 euro. Abbiamo fatto ricorso per salvaguardare il nostro inalienabile diritto di decidere per il bene di nostro figlio. Eravamo obiettori, certo, ma c’erano ragioni profonde e soprattutto l’Ausl non ci aveva comunicato esattamente che cosa può comportare la vaccinazioni. Un omissione secondo noi non di poco conto».

Happy end, per voi: il giudice di pace vi ha dato ragione.

«Certo. Tanta gioia e anche sollievo, non lo neghiamo, anche se avremmo evitato volentieri questo iter legale. In futuro cosa succederà? Noi non siamo a priori contro le vaccinazioni per nostro figlio, ma ribadiamo: ci deve essere spiegato che cosa possono comportare per metterci in condizione di scegliere autonomamente e con cognizione di causa se farle fare al bambino oppure no».


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