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Non dico altro: un grande James Gandolfini. E ho detto tutto…

Creato il 29 luglio 2014 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

non dico altroNon è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. Quindi ciò che a me non piace, può piacere a te. Ma cosa succede se tu ti fai influenzare dai miei cattivi giudizi su ciò che a te sta incominciando a piacere? Da questo incontro di opposti nasce Non dico altro di Nicole Holofcener, con uno straordinario James Gandolfini alla sua ultima apparizione cinematografica prima della prematura scomparsa a soli 51 anni nel giugno 2013.

Di base Non dico altro è una storia d’amore, un incontro di cuori sensibili e un po’ impacciati che non desiderano altro che incrociarsi un giorno per caso. Eva è una massaggiatrice divorziata con una figlia in partenza per il college. Albert lavora in un archivio di materiali televisivi ed ha una situazione sentimentale-familiare sostanzialmente identica. Due solitudini, quindi, fatte l’una per l’altra. Ma il caso, galeotto e bastardo, pone accidentalmente di fronte Eva con l’ex moglie di Albert, i cui racconti sull’ex coniuge mandano in tilt le farfalle che iniziavano a muoversi nello stomaco della protagonista…

Non dico altro è un film che massaggia la nostra anima, che con semplicità ci pone di fronte al peso che i giudizi degli altri hanno su di noi. Un film intelligente che analizza un campione di difetti di uomini e donne, tra piccoli tic e grandi manie che ai più suscitano fastidio e solo pochi sanno amare…

Affabile e timido, vivace ma non frivolo, Non dico altro sa farci ridere ma per fortuna non sbellicare, evitando che la pancia prenda il sopravvento sul cervello. Un film delicato, fatto di sguardi, sorrisi, situazioni, atteggiamenti. Un film che sa guardare i suoi personaggi e non giudicarli, per poi trasformare il lettino portatile da massaggi di Eva in un lettino da psicologo per noi spettatori.

Nicole Holofcener porta al cinema i carismi già dimostrati nei televisivi Six Feet Under e Sex and the City, ovvero la capacità di trattare con leggerezza temi importanti e rivolgere un occhio empatico e frizzante sul mondo femminile. James Gandolfini è grande: orsacchiottone introverso e d’innata simpatia, ci regala un personaggio estremamente naturale con una performance che ci fa sentire ancora di più la sua mancanza. Brava anche Julia Louis-Dreyfus, pur più scanzonata e meno equilibrata del co-protagonista maschile.

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