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Non è un addio

Da Giulietta88
Oggi ho paura.
Oggi è uno di quei giorni in cui sento il mondo crollare sotto i miei piedi.
Faccio passi a vuoto.
Come posso concentrarmi per studiare, quando vengo a sapere cose che nessuno vorrebbe mai che accadano. Come faccio a guardare al futuro con speranza, quando tutto è così sfuocato, quando il presente è così insicuro. Forse, se l'avessi saputo prima avrei potuto fare qualcosa, o forse no.
Oggi è uno di quei giorni in cui ho bisogno di scrivere anche se non me lo posso permettere, perché un esame si avvicina e adesso sto perdendo dei minuti preziosi. Però se non scrivo non riuscirò a liberarmi dal peso che mi opprime. Perché mai avrei pensato che sarebbe capitato a me, a noi.
I miei genitori avranno pure pensato di proteggermi non dicendomi le cose come stanno. Di certo, informarmi all'improvviso a questione già decisa non è stata una gran bella mossa. Mi sono sentita esclusa, vinta, inerme.
Cosa dovrei fare io adesso? Guardare avanti e sperare in un lavoro che probabilmente non ci sarà mai? Dovrei dare retta a tutti quelli che continuano a ripetermi che con Lettere e filosofia non si va da nessun parte? Che futuro mi aspetta se non so nemmeno dove dormirò il prossimo mese?
Lo so, non è da me parlare in questo modo. Perché dopotutto continuo ad essere fiera del mio percorso anche se non mi dà delle certezze.
Sono confusa e stordita, mi sento inutile perché non sto concludendo nulla. Non voglio più essere un peso per la mia famiglia e ora so il perché di alcuni comportamenti strani. Quella triste felicità alla notizia di un mio lavoro per essere più indipendente. Perché non avevano il coraggio di dirmi che non potevano più aiutarmi. E come farlo? Se toccasse a me dire a mia figlia che ho dei problemi economici seri per cui non posso più mantenerla nonostante l'avessi promesso mi si spaccherebbe il cuore. Capisco che non sia una cosa facile da dire. Però adesso mi trovo in una situazione che sembra insormontabile. L'idea di cambiare casa un'altra volta mi spaventa, non voglio perdere quello che ho, le mie radici. Come faccio ad avere speranza? L'unica cosa che posso sperare adesso è che tutto si risolva nel migliore dei modi. Che questo periodo passi in fretta e che appena possibile troverò un lavoro più stabile per poter dare una mano, o più verosimilmente per togliere il disturbo.
Vorrei concludere questo sfogo scusandomi con i miei lettori. In questi giorni non riesco a passare a trovarvi come vorrei, non ho la testa per poterlo fare. In più con quello che mi è successo oggi credo che per un po' starò lontana da questo spazio, per chiarirmi le idee, per cercare una soluzione, per ritrovare quell'ottimismo che credo di aver perso. Avevo promesso che avrei scritto qualcosa almeno una volta a settimana, e mi sento uno schifo adesso nell'infrangere quella promessa. Quindi mi scuso per la mia assenza, prima o poi tornerò. Spero di trovarvi ancora qui al mio rientro...

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