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Non é un paese per vecchi.

Creato il 13 giugno 2011 da Silviapurple

Un’altra lunga e faticosa settimana se ne è andata ( almeno i bambini inziano a volermi bene e il piccolo demonio ha anche imparato il mio nome) e, come è giusto che sia, ho sfruttato il sabato sera per sfogarmi un po’ e fare quattro risate. Ci stavano proprio! Inutile continuare a dirvi che ci si diverte un sacco in città, che il treno era pieno di minigonne giropatata allucinanti, che i taxisti di Manhattan parlano l’inglese peggio di me, che l’alcool ha dei prezzi allucinanti, che i migliori locali si trovano nel Village e che gli amici degli amici ci osservano come se fossimo delle strane marziane venute da un lontano paese a loro sconosciuto… Sofia ed io siamo diventate le ragazze “ESOTICHE”?!?!?!?!?! La mia host mum ha dato questa spiegazione al fatto che, dopo solo qualche settimana, la mia compare spagnola abbia già trovato un “mezzo” accompagnatore. Comunque, tornando a noi, finalmente questo sabato notte ho dormito…..A casa sempre di un’altra persona, ma almeno ho potuto godere di meritato silenzio e dell’aria condizionata.

E finalmente Domenica me ne vado a spasso per la città! ALONE. Faccio quello che voglio e vado dove voglio, questa è la giusta filosofia per imparare a conoscere una nuova città. Alle 13 lascio i due piccioncini a casa e mi avvio verso Il METROPOLITAN MUSEUM OF ART. Finalmente un po’ di cultura, perchè non vorrei mi si atrofizzi il cervello che è già pesantemente bacato. Bene scendo dalla metro, prendo la mia cartina, la guida aperta sulla pagina giusta e, indovinate un po’? Finisco nel bel mezzo della parata dell’orgoglio Portoricano che si trasforma in una specie di orgoglio del vaccheggio libero. Strade chiuse, migliaia di poliziotti, clacson, trombe, coriandoli…Per un momento ho avuto il sospetto di essere finita a Rio per il Carnevale. Conclusione: ho dovuto camminare due ore prima di riuscire a trovare il modo di raggiungere questo famigerato museo, ma ne è valsa assolutamente la pena! E’ MERAVIGLIOSO. Ragazzi, il migliore che abbia mai visto. Una collezione (che gli abbiamo venduto noi chiaro) tra le più belle al mondo. Un giorno non è per nulla sufficiente per visitarlo interamente. Si trova tra l’81st e la 82nd strada proprio dinanzi a uno degli ingressi di Central park, quindi una location mozzafiato per un museo che non può essere descritto. E state bene attenti: avevo in corpo una certa dose di birra dalla sera prima e una certa stanchezza settimanale. Eppure, il MMA è riuscito a battere anche la National Gallery che, nella mia personale classifica, era al top da più di dieci anni. Se dovessi consigliarvi da dove inziare direi ASSOLUTAMENTE dalla sezione dedicata ai pittori europei del XIX e XX secolo: Renoir, Monet, Picasso, Van Gogh, Gauguin, Sargent, Seraut, Modigliani,Turner, Courbet, Degas ( la più grande collezione di opere di Degas che abbia mai visto, da lasciare tutti senza fiato) e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe troppo lungo e noioso fornirvi un elenco completo. Vi si trovano inoltre tutta una serie di altre sezioni dedicate anche alla scultura romana ed egizia, all’arte asiatica, alle opere medievali e alle opere di artisti americani, le quali ovviamente sono poche e neanche lontanamente paragonabili alla maestria europea. (Prezzo 20 dollari intero e 10 studenti con tesserino).  La guida Michelin metterebbe 5 stelline.

Stanca, sfatta, col mal di piedi, una fame incredibile e una grande voglia di dormire, decido di lasciare le ultime sale del museo a una futura visita (Impossibile non tornarci) e mi avvio verso Centrl Park per godere del pallido sole spuntato su New York prima di addentrarmi nuovamente tra la folla alla ricerca della Metro, che non è così a portata di mano e facilmente reperibile come potreste pensare.

Seduti su di una panchina soleggiata le uniche cose che si possono fare sono: leggere, limonare ( da sola è difficile), guardarsi in giro. Ho optato per quest’ultima alternativa e sapete che cosa ho scoperto? Che questo NON E’ UN PAESE PER VECCHI e non sto solo citando il titolo di un film. Questa è verità cari amici italiani! Giovani, famiglie, bambini, giovani, famiglie, bambini, giovani, famiglie, bambini. Central Park strabordava di giovinezza a voglia di vivere. Tantissima gente e le più disparate attività: dagli scacchi, alla pallacanestro, dalla lettura al jogging. E gli anziani, dove li hanno messi??? Allora è vero che questi americani sono senza cuore: li uccidono tutti o li chiudono da qualche parte. Beh, io con certezza non lo so, ma è sicuro che qui i giovani stanno al primo posto e le persone di una certa età sanno quando è giunto il momento di ritirarsi. So bene che nel paese dei matusalemme al governo è difficile crederlo, ma la sensazione generale a NY è che si scommetta sui giovani e, forse, dovremmo iniziare a farlo anche noi.

In realtà, questa riflessione non è nata solo oggi al parco, ma qualche settimana fa quando ho conosciuto i primi amici americani. Giovani, brillanti, ambiziosi e dal grande futuro davanti a loro. Molti lavorano ormai già da diversi anni ( e badate, alcuni avevano solo un paio di anni più di me e parlo di lavori seri e non lavoretti da universitari) e alcuni hanno anche lavori di responsabilità e dalle grandi possibilità di crescita. Dai racconti mi è parso di capire che di settantenni al comando ce ne sono pochi e che anche il peggiore boss avrà al massimo l’età dei nostri genitori. In fondo, non è così difficile da credere se ci pensate. Vi faccio un esempio: Barack Obama anni 50, Berlusconi anni 75. Per non parlare poi del presidente della Repubblica che ha più anni della mummia di Tutankhamon. Naturalmente, ho citato il nostro beneamato nano solo perchè è a capo del governo, ma potrei fare un elenco di vecchi babbioni rincoglioniti che non finisce più. Mettiamoci pure Andreotti che morirà dopo di me, poco ma sicuro.

Il succo di tutto questo parlare è che, la sensazione generale è quella di vivere in un luogo dove finalmente valgo qualcosa e non solo perchè sono figlia di o nipote di, ma semplicemente perchè sono giovane, volenterosa, talentuosa e istruita. Permettetemi la modestia, ma a questo punto ci sta un po’ di self esteem. Molto probabilmente, se cercassi un lavoro così su due piedi finirei a fare la commessa esattamente come a casa mia, ma almeno avrei la certezza di essere stata scavalcata da qualcuno più in gamba e non dal solito vicino più raccomandato. Ovviamente, non sto dicendo che gli Sati Uniti siano un paradiso terrestre ineguagliabile anzi,  anche gli americani hanno grossi problemi difficili da risolvere, ma è certo che hanno scommesso sulle persone giuste e  avranno un futuro, mentre i nonneti  se ne vanno a svernare a Boca o in un residence “longlife”.  Noi, invece,  possiamo solo sperare che qualcuno tiri le cuoia o che, prima o poi, “finiscano ‘sti cazzo di nipoti” ( Generazione mille euro). Vedere per credere. Io per ora non mi muovo e voi siete sempre invitati a passare di qui per smentirmi.

Alla prossima!



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