Non esiste il vuoto

Il nanarca ormai nei panni operistici di un lombardo sardanapalo non vuol decidersi a tirare le cuoia, neppure se attorno a lui si dà in olocausto l’intero paese con contorno di faccendieri, sfaccendati, servogiornalisti e peripatetiche concubine sacrate alla scalata politica. Come le comete venivano a segnare i tempi cupi di sventura appare Mario Monti, uno che si porta l’ossimoro dentro il nome, in una manovra di alta politica che viene fatta inghiottire al paese non precisamente dai giusti orifizi. Non esiste il vuoto e la democrazia soffre del non agire, come pure dell’agire imprudentemente.

Si sentono racconti di chi preleva i soldi dalla banca e li ficca nell’imbottitura del materasso o li converte in posate d’oro in attesa dei tempi più duri, ma dà solo l’impressione di uno che apra l’ombrello mentre la luna gli sta precipitando addosso: un duro tetto di roccia che si chiude a tenaglia mentre fingiamo di fare qualcosa di utile per noi stessi. Se sopravvivremo sarà per lo Stellone che sorride sulla copertina della carta d’identità e per la volontà dei singoli nell’unirsi in uno sforzo collettivo.