Magazine Per Lei

Non farti mandare dalla mamma

Creato il 20 settembre 2011 da Lanoisette

Stamattina, al mio ingresso a scuola, vengo accolta da una bidella trafelata con un foglio in mano:
"Professoressa Lanoisette? È lei la professoressa Lanoisette?"
[Oddio, cosa vuole da me? Cos'è successo? E quel foglio? Dovevo fare una supplenza in quest'ora e me ne sono dimenticata?] "Sì, sono io..."
"Ah, meno male che l'ho trovata! Sa, sono quattro giorni che questa mamma telefona..."
[Controllo l'ansia: madre che telefona ripetutamente la prima settimana di scuola? A quale uragano kathrina sto andando incontro? In quale terrificante tregenda mi sono inconsapevolmente infilata?] "..."
"La mamma di... [legge] Ricciolone... di..."
"Sì, Ricciolone di Primaipsilon" [Visualizzo la faccia e scavo nella mia memoria per capire cosa possa aver combinato il fistone o come posso averlo offeso/angariato/umiliato nel breve volger di un paio d'ore di lezione]
[mostrandomi il foglio che ha in mano, contente l'elenco dei testi in adozione] "...ecco, la mamma telefona perché sa, c'era quell'errore nella lista dei libri e la signora dice che ha assolutamente bisogno del codice altrimenti non può comprare il libro..."

Alt. Fermi tutti. Il codice ISBN del libro di testo. Tu, madre, che avrai da lavorare, fare la spesa, lavare, cucinare, stirare, telefoni da quattro giorni a scuola per avere il le tredici cifre che identificano il libro di tuo figlio? Figlio che mi vede quotidianamente, dietro la cattedra della sua classe o nello stesso corridoio a cinque metri di distanza, quando entro ed esco dall'aula accanto? Figlio ormai quasi quindicenne il quale mi supera in altezza di quindici centimetri buoni e che, mi pare, non è certo muto e dispone di un linguaggio sufficientemente articolato per formulare la domanda Professoressa, potrei avere per favore il codice del libro di italiano? Tu, madre di codesto figlio quasi quindicenne, sai che danno stai facendo? Sai che, continuando a sostituirti a lui nell'assunzione di microimpegni e microresponsabilità non farai altro che renderlo un bamboccione buono a nulla sempre dipendente dalle tue sottane? E ti dico questo, o madre che probabilmente sarai più o meno mia coetanea, non in veste di insegnante, ma di donna, di donna che immagina con preoccupazione quale potrà essere la vita delle quindicenni di oggi tra vent'anni, quando avranno al proprio fianco bambinoni cresciuti nella bambagia incapaci della benché minima autonomia e iniziativa. E dico anche a te, quasi quindicenne dalle braccia troppo lunghe e lo sguardo perso, non farti mandare dalla mamma a prendere il latte, alza le chiappe dal divano e scendi a comprartelo. Da solo.


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