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Non imparare niente

Creato il 12 giugno 2013 da Dave @Davide

Non imparare niente
Fare tesoro degli insegnamenti del passato, dicono, può essere la chiave per ottenere successo. Ecco perché, quando leggo – su un articolo firmato da Mario Lavia apparso su Europa – che i “bersaniani” hanno presentato un documento aperto, in vista del Congresso Pd, per impedire «uno scivolamento verso un partito personale», mi stropiccio gli occhi e mi chiedo se sta succedendo davvero.

Il successo della precedente gestione del Partito Democratico avrebbe dovuto, nel peggiore dei casi, portare ad una ridiscussione della linea adottata nei confronti di quello che il documento chiama personalismo. Innanzitutto perché, banalmente, l’assenza di un leader carismatico è – nell’opinione di tutti, dal barista di Canicattì al politologo che firma l’editoriale sul Corriere della Sera – uno dei cardini che hanno condannato il Pd a sconfitte sempre più impreviste e imbarazzanti. In secondo luogo, anche perché Fassina (uno dei firmatari dell’iniziativa) & co. dimostrano, per l’appunto, di non aver imparato niente dai fatti degli ultimi mesi.

Resta da vedere, poi, quanto e come la leadership di Matteo Renzi sarebbe «personalistica e plebiscitaria»: per le frasi ad effetto? Per le proposte trasversali che si rivolgono oltre i sacri confini del Popolo della Sinistra Radicato nei Territori? Perché ha posizioni liberiste? Perché piace alla gente? Non si sa, ma intanto si propone di arginarlo, con grande spirito costruttivo e sensibilità per il futuro del proprio partito.

Volendo approfondire il nonsense di questo argomento, peraltro, verrebbe da dire che pressoché da sempre la sinistra italiana ha consegnato le sue insegne a un leader: da Togliatti a Berlinguer, da Berlinguer a Occhetto, da Occhetto a D’Alema. E Renzi non è nemmeno il primo a proporre una “rottamazione” dei vecchi leader, tra le altre cose. La gestione delle varie forme assunte dai partiti di sinistra hanno sempre avuto una componente di leadership personale e carismatica: evidentemente il problema è Renzi, cocciutamente visto come uno “non di famiglia”.

Articoli sull'argomento:

  • Il problema di Civati
  • Qualcuno era bersaniano
  • Compagni che marinano la scuola
  • Il Pd e la cooptazione della leadership
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