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Non leggete questo post

Creato il 06 giugno 2010 da Olineg

Non leggete questo postQuesto è un post che non avrei mai voluto scrivere. E neanche leggere. Ma non guardare in faccia la realtà è un modus vivendi che non mi appartiene. Più precisamente mi fa proprio schifo. Vengo al punto: ho sempre visto in Daniele Luttazzi un grande autore, colto, intelligente, libero, ma l’altro giorno mi imbatto in questo articolo della rivista Mamma!; e per quanto mi sforzi di mantenere un giudizio lucido e razionale, non posso negare un amaro retrogusto di delusione in bocca. L’articolo sullinkato fa riferimento a un video che circola nei circuiti di file sharing (che è stato più volte caricato su youtube e tante altre volte bannato per diffamazione), che dura in totale 40 minuti, ma nel post su Mamma! è possibile vedere una sintesi di 8 minuti sufficientemente esplicativo. La tesi è che Luttazzi copi, paro paro, copi da autori americani quali Bill Hicks (nella foto) e George Carlin. Almeno questi sono quelli citati nel video. C’è un blog che è una sorta di commissione Luttazzi, da un anno  raccoglie i plagi (o presunti tali) dell’autore satirico epurato dalla Rai da Berlusconi col famoso editto bulgaro, insieme a Santoro e Biagi, e la lista delle fonti è ben più lunga. Ma proprio leggendo questo blog che si capisce che la cosa è più intricata del previsto, ed assume i contorni di un romanzo di controspionaggio; il primo elemento è la “caccia al tesoro”, una sorta di gioco di società fra luttaziani che lo stesso Luttazzi ha lanciato sul suo sito, e che consisteva nell’individuare una battuta non originale che l’autore romagnolo inseriva nel suo repertorio, ma l’autore del blog anti-Luttazzi (di cui non ho capito bene il nick, e sul quale non è facile reperire informazioni), sostiene che tale “gioco” sia sorto solo dopo le prime voci di plagio che cominciarono a circolare sul suo conto. E poi ci sarebbe il carteggio, lo scambio epistolare, ovviamente elettronico, uno scambio di mail tra il blogger e Luttazzi di cui il primo sostiene di poter dimostrare l’autenticità. E’ particolarmente interessante questo post, relativo alla prima mail che il blogger invia (o avrebbe inviato) a Luttazzi, in cui gli viene sottolineata la similarità con una battuta di Emo Philips, Luttazzi risponde (o avrebbe risposto) così: «molti comici americani hanno battute mie, da quando collaboro con Comedy Central e HBO. L’ultimo è Jay Leno, che il mese scorso ha detto una decina di battute di Tabloid, opportunamente modificate per il pubblico USA. ( Quella dei comici è una congregazione internazionale, come ce n’è una per i maghi. Come entri a farne parte? Ti trovano loro. A me è successo dopo “Barracuda”. )». Il blogger sostiene, poi, che molte battute siano precedenti a Barracuda, e quindi alla collaborazione con Comedy Central e HBO, del resto Barracuda è del 1998, e Bill Hicks, comico disturbante e tormentato, ingiustamente poco noto in Italia, è morto nel 1994. Francamente l’ipotesi che Luttazzi sia il ghost writer di mostri sacri della comicità americana è uno scenario assai stimolante. Peccato che non sia un esercizio di fantasia. Ma una torbida faccenda. Attendo che ci siano sviluppi concreti, e che se Luttazzi non ha nulla da nascondere lo dimostri. Rimane un fatto eclatante; Luttazzi non è un idiota, e il fatto che avrebbe copiato così esplicitamente da comici che negli States sono estremamente noti, mi lascia assai perplesso. Inoltre il pistolotto sul plagio di Bonolis (rimando al video sintetico) della mosca che vola, che è in realtà una battuta di George Carlin, rende assai difficile pensare a una certa flessibilità di Luttazzi verso le citazioni non dichiarate, ma si presta a un perverso gioco di specchi.



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