Condanna della guerra. Di tutte le guerre. / Reading (pag 27)
Luisa scacciò irritata quella fantasia. Era lì per lavorare, non per lasciarsi andare a ipotesi immaginarie, volute di fumo che non disegnano alcuna figura.
Si accese una sigaretta, rimettendosi al computer. Il fumo salendo attraversò il cono di luce della lampada, proiettò sulla parete l’ombra di una capigliatura folta che si dissolveva ariosa nella luce fulva,una breve estate sul muro ocra.
Quelle estati da bambina al mare, lei e suo padre, solo loro due; appena più tardi aveva capito perché sua madre non aveva mai voluto venire con loro al mare.
Estati di mare e di sole, pesci divorano sempre altri pesci e non è passato molto tempo da quando su quel mare triestino si cullava e dissolveva un fetido fumo di carne bruciata che veniva dalla città, ma la bambina non lo sa, quei riverberi accecanti e felici sul mare sono un velo di Maia che nasconde il sangue, il fumo e ogni dolore.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
ndr.) In alto l'immagine della Risiera di San Sabba a Trieste
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