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Non-notizie e donne vere

Creato il 10 gennaio 2013 da Alphaville

Apprendo via etere che la Famosa Cantante torna sulle scene dopo due anni di assenza causa maternità. Alla Radio di Gran Classe, la Brava Conduttrice cinguetta estasiata: «Ha perso vent’anni! È in forma strepitosa!».
Non mi sembra una gran notizia. Per la verità, non mi sembra neanche una notizia. Con un budget a diversi zeri non dev’essere tanto difficile farsi assistere da un’équipe di personale specializzato, e trovare il tempo e i modi giusti da dedicare a se stesse nonostante l’arrivo di un figlio.
La vera notizia, credo, sarebbe stata un’altra:

«XY, casalinga, è diventata mamma e senza potersi permettere tate, domestiche, personal trainer e medici vari ha superato da sola il baby blues, non ha tentato di gettare il figlio dalla finestra neanche dopo la dodicesima notte consecutiva passata in bianco e ha continuato a tenere la casa in ordine e a preparare i pasti al marito benché lui non le desse uno straccio di mano col bambino; dopo due anni non è in forma strepitosa, ma il mal di schiena non è così grave da impedirle di fare le cose di sempre e ha mantenuto un’apprezzabile sanità mentale nonostante la cassa integrazione del coniuge; con la vita scannata che fa i chili di troppo pian piano spariranno, e comunque di fronte all’impegno di tirar su degnamente un piccolo umano a dispetto di questi chiari di luna, tutto il resto passa un tantinello in secondo piano».

Ma in fondo neanche questa è una notizia — questa è la normalità, e proprio perché è “normale” ci si è fatta l’abitudine. E per distrarsi dalla normalità, che si è diventati incapaci di apprezzare in sé, si preferisce vivere per procura: così mentre finisce di stirare a metà mattina, con un occhio all’orologio perché prima di mettersi a cucinare deve ancora avviare la lavatrice e fare una scappata al super e passare in farmacia, XY ascolta la Radio di Gran Classe e si commuove per la Cantante Famosa tornata in gran forma dopo la maternità.
O forse no: forse XY (la mia XY, l’XY che vorrei) rimugina un po’ su quello che ha sentito, ci ragiona sopra, mormora un vaffanculo, spegne la radio ed esce di corsa con la creatura in braccio tirandosi dietro il passeggino. “Quando torno — pensa — cerco un altro canale”. Avanti così, XY — dài l’esempio.


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