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Non sempre è vero che l'unione fa la forza /Il "piacere" delle belle favole

Creato il 21 agosto 2014 da Marianna06

    Favole-per-bambini_o_gdo

 

Tanto tempo fa nella foresta limitrofa al nostro consueto villaggio africano, lì dove tempo addietro abbiamo vissuto tante belle storie, s’incontrarono alcuni animali.

Il motivo del raduno era che ciascuno di essi aveva le proprie buone ragioni per essersi allontanato dal nucleo d’origine.

Ed era palese che nessuno mai  sarebbe più tornato indietro.

Il leone allora, ascoltate le lagnanze di tutti, decretò dall’alto della sua autorevolezza che  loro assieme avrebbero potuto costituire una nuova comunità.

E aggiunse anche che sarebbe stata una comunità funzionale e, quindi, forte contro un eventuale nemico esterno.

L’entusiasmo dei presenti salì  alle stelle e tutto pareva andasse per il meglio.

Ognuno, pertanto, rese noto ciò che non voleva gli fosse fatto dall’altro e questo, appunto, a garanzia di una certa serenità e armonia duratura.

La pantera, ad esempio, non voleva per nessun motivo essere fissata negli occhi.

Il leone, dopo di lei, disse :<< Che nessuno si azzardi a fare sfoggio della sua forza al mio cospetto. >>.

L’elefante dichiarò che non intendeva essere interrotto nel suo lungo sonno e per alcuna ragione.

Il serpente sibilò :<< Guai a chi pensi di potermi pestare la coda! Il malcapitato se la vedrà con me. >>.

La iena, invece, fece capire che a lei andava bene qualunque cosa. Ma non riuscì a trattenersi, mentre parlava, dal guardare negli occhi la pantera.

E quest’ultima, senza esitare un secondo, le si avventò contro e l’uccise dopo averla afferrata con violenza per la gola.

Ma il leone non sopportò l’agire della pantera, che pensò l’avesse fatto per mostrarsi più forte di lui.

E, assalitala, l’annientò in un baleno.

Nella colluttazione sfiorò , però, l’elefante che dormiva, il quale, a sua volta, inavvertitamente pestò la coda del serpente che, immantinente, gli inietto il suo siero mortale.

 

E fu così che non rimase nessuno, ma proprio nessuno, di coloro che soltanto pochi istanti prima avevano manifestato il proposito  di formare la nuova comunità.

 

                   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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