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Non si vede il mare

Da Junrail
Questo dolore è ruggine.
Ci pensa su Berto, vorrebbe sentire il suono dei violini. Vorrebbe passi di valzer. Vorrebbe carta e penna su cui scrivere. Due occhi a guardarlo. Una voce a dire che non è nulla.
Berto però sa chiudere gli occhi. Sa sentire sul suo viso il calore del sole.
Immagina per un attimo la faccia sfigurata coperta di ruggine. 
Vorrebbe scottarsi, ma anche la luce sembra troppo fredda.
L'aria muove le foglie d'erba secca. Un tappeto arido su cui sdraiarsi.
La terra almeno è sincera. Ti dà quello che può, non ti nasconde nulla.
Per un valzer basterebbe solo un basso. Pizzicare quelle corde a ritmo incalzante. 
Berto si sposta i capelli biondi dal viso, li rimanda indietro. Si alza. Fa per andarsene.
Questo dolore è ruggine.
Lui lo accoglie senza armi. Lo custodisce geloso. Non se ne va. Resta a fissare l'orizzonte, ma oltre quella linea non ci sono verità da raggiungere, lo sa bene Berto.
Non ci sono neanche più speranze.
E poi, da qui, non si vede neanche il mare.
Non si sentono odori. L'aria è quella di una serra, lascia nei polmoni il senso della terra sporca e Berto è una di quelle piante. Messe lì a esistere nell'attesa. 
La ruggine le ricopre, le avvolge ed è l'unica tenerezza che conoscono.
Theo Teardo, Sarà per voi:
http://www.youtube.com/watch?v=N7FXKP0vyGU&feature=related

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