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Non sognatelo, siatelo!

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

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The Rocky Horror Picture Show è un musical che nel tempo è diventato un cult. Una pellicola realizzata nel 1975 e che ricalca “The Rocky Horror Show”, la rappresentazione teatrale scritta ed interpretata da Richard O’Brien e diretta da Jim Sharman dal 1973.

Si tratta di un film che inizialmente raccolse solo un discreto successo e consenso, considerato fuori dagli schemi per l’esplicita trattazione di tematiche sessuali, cosa che lo rese rivoluzionario per l’epoca in cui fu prodotto. Infatti, in quest’opera i ruoli eterosessuali, bisessuli ed il travestitismo vengono rappresentati in un’allegoria surreale, volta a dissacrare i ruoli imposti dalla “normalità” e a dimostrare quanto essi siano vacui e privi di reale consistenza.

Oggi questo film vanta milioni di fan e appassionati in tutto il mondo e risulta, dopo quasi quarant’anni dalla sua ideazione, un capolavoro che è in grado di mettere tutt’ora in discussione i rigidi schemi sociali che ci vengono imposti, attraverso moltissimi spunti di riflessione.

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La storia tratta delle vicende di Frank-N-Furter, uno scenziato travestito e bisessuale (interpretato da un eccezionale Tim Curry) che, seguendo la logica del piacere, porterà i due promessi sposi, Janet (Susan Sarandom) e Brad, a rivedere le loro concezioni di sesso e castità. In un intreccio di passioni, desideri e sensualità i vari personaggi saranno costretti a mettersi in discussione.

L’ambientazione, un tetro castello, è il rifugio metaforico di tutti gli “emarginati”.

QUI la trama per esteso.

Un’opera, quella del RHPS, che prende per mano i temi dell’esclusione sociale, della soggettivi vissuta al di fuori dagli stereotipi e della liberazione sessuale di uomini e donne, che ci fa capire infine quanto l’essere umano sia in realtà fragile e debole

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Il film, in definitiva, gira intorno al concetto espresso dalla frase “Non sognatelo, siatelo!” ed è un invito a non nascondere la propria essenza per essere semplicemente, e senza remore, quello che si è!

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Insomma.. Don’t dream it, be it!


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