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Non vuole mangiare: consigli per uno svezzamento facile e di successo

Creato il 06 novembre 2011 da Eleonorateragnoli @Elisitjustme

Non vuole mangiare: consigli per uno svezzamento facile e di successoSe anche vostro figlio risputa gran parte della quantità di pappa che con tanto amore porgete alla sua tenera boccuccia, non preoccupatevi. Non è un problema che riguarda solo voi. Secondo recenti statistiche, infatti, quasi il 50% delle neomamme lamenta il fatto che il suo bambino si nutra poco o per niente.

Io devo ammettere di non essere, fortunatamente, una di queste, ma non posso negare che la prima volta che ho dato l’omogeneizzato alla mia piccola Amaranta, ho miseramente ed ingloriosamente fallito. La Papera ha risputato… diciamo… esattamente tutto ciò che le ho offerto sotto indicazione del pediatra.

Non allarmatevi. Tutti i bambini, infatti, nascono con il riflesso dell’estrusione della lingua, che consiste nel portare la lingua in fuori quando qualcosa si avvicina alla gola (è una naturale tecnica anti-strozzamento). Tale riflesso si perde intorno ai 6 mesi, dunque non preoccupatevi se le prime volte dello svezzamento non riuscirete a fargli ingoiare la pappa o l’omogeneizzato. Non è soltanto vostro figlio a non essere in grado di mangiare. Deve solo abituarsi al cucchiaino. La suzione al biberon era molto più semplice e naturale, ed è il modo in cui si è procurato per mesi da mangiare. Accompagnatelo gradualmente in questa nuova avventura. Non rimproveratelo, e non rimproveratevi. Io ci ho messo quasi un mesetto a far finire un vasetto da 80 gr di pera alla mia bambina (a dispetto della settimana prevista dal pediatra). Pazienza. Adesso Amaranta mangia come un’affamata, è in ottimo peso forma e non presenta alcun ritardo nello svezzamento.

Non accanitevi nel cercare di far mangiare il vostro bambino neanche nei momenti di particolare stress o nervosismo. Se è troppo stanco, se sta mettendo i dentini da latte o se è particolarmente agitato, è inutile cercare di costringerlo con la pappa. Anzi. Finirete per incappare in inutili grida isteriche. Dategli al contrario il biberon. Come sapete, infatti, il latte rappresenta per il bimbo una forma di rassicurazione e protezione e, del resto, fino al primo anno di vita, vostro figlio dovrà continuare ad assumere tra i 500 e i 600 ml di latte al giorno.

Premesso dunque che il bambino deve abituarsi pian piano alla nuova situazione, e che prima o poi imparerà anche lui e comincerà a nutrirsi come tutti gli altri, provate a seguire qualche semplice stratagemma affinché impari prima e con il minor numero di intoppi possibile.

Cercate una ricetta che al vostro bambino sia particolarmente gradita. Se vi accorgete che ama particolarmente la crema di riso, senza uscire dalle quantità consigliate dal pediatra, fate in modo che la pappa che state preparando abbia un sapore deciso alla crema di riso. Individuate inoltre l’alimento che gli piace di meno, e usatelo in quantità minori, oppure copritelo col sapore più forte di qualche altro ingrediente. Nei primissimi tempi, inoltre, potrete aggiungere anche un cucchiaino di zucchero alla pappa. Somministrate a vostro figlio cucchiaini molto piccoli di prodotto. E variate il più possibile gli alimenti: mettetevi nei suoi panni, anche lui è provvisto di papille gustative. Infine, sappiate che i bambini amano mangiare in compagnia e giocare durante il pasto. Inscenate storielle, cantate canzoncine e fate qualcosa per attirare la sua attenzione. Se si distrae spesso, infatti, mangia senza neanche rendersene conto. Anche nutrirlo mentre lo fanno i suoi fratellini e cuginetti può essere utile. L’idea di emulazione è insita nell’essere umano fin dai primissimi giorni di vita!

(fonte: Primi Anni, numero di Novembre)



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