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Nonne e… graffiti

Da Virginia Less

lata-65-9Carina questa befana volante che, munita di bomboletta, tratteggia una farfalla tra le nuvole! Non è opera di un/a  giovane graffittaro/a trasgressivo/a (sì, ci sono anche ragazze tra loro), ma di una di noi.  Desta meraviglia sia per il tipo di espressione , che per l’età dell’artista: una nonna! Perché? Nella maggioranza dei casi, infatti,  E’ difficile intravedere una progettualità quando si diventa più anziani, si rimane intrappolati nei ricordi senza coltivare lo slancio creativo verso attività possibili nonostante l’età. Copio la frase da: http://www.art-vibes.com/street-art/lata-65-graffiti-senza-eta/ e il titolo dell’articolo recita: Il confronto creativo tra generazioni differenti

Si può vederla e come: a Lisbona. E’  la  meravigliosa storia di un’allegra banda di nonnini graffitari. LATA 65 è un laboratorio d’arte urbana che insegna le basi della street art agli anziani in vari quartieri intorno alla città, gli arzilli pensionati sono invitati a sbizzarrirsi con la fantasia creando stencil e tag che vanno ad impreziosire i muri. Guidati da noti artisti di strada, colorano di allegria e speranza i quartieri più trascurati e degradati.

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Ecco la nonna all’opera. Gli organizzatori  (…) sono convinti che semplicemente comunicando e trasmettendo le proprie passioni alle persone più anziane sia possibile colmare il divario tra generazioni differenti, oscurando la vasta gamma di stereotipi e luoghi comuni che riguardano il mondo dei non più giovani.
L’iniziativa ha riscosso davvero successo e siamo felici di mostrarvi le immagini che documentano la spensieratezza e la leggerezza con cui queste persone ormai in là con l’età hanno aderito a questa forma di condivisione umana e creativa. prosegue l’articolo.

Sono davvero colpita e anche un po’ “invidiosa”. Non ho attitudine per il disegno, pazienza, nè mi risulta qui da noi, a Roma o altrove, lo “sdoganamento” del graffito – se bello “impreziosisce” il degrado, concordo-  e, soprattutto, il coinvolgimento degli anziani.

Il messaggio, bombolette a parte, è chiaro, care nonne: manteniamo desta la creatività, non rinchiudamoci nei ricordi!


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