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Norbert Elias

Creato il 27 agosto 2010 da Bruno Corino @CorinoBruno

Norbert Elias
Invito i lettori ad approfondire la lettura di questo testo di Norbert Elias, di cui riporto soltanto piccoli brani.
«Una delle idee più rilevanti escogitate dagli uomini è che una qualunque osservazione osservabile può essere ogni volta spiegata come l'effetto di una "causa prima" immobile e, per così dire, a riposo. Da una breve riflessione priva di pregiudizi, possiamo renderci conto che un movimento può essere spiegato solo a partire da un movimento, e un mutamento solo a partire da un mutamento. E' un'idea che può trasmetterci una certa inquietudine: non vi è quindi nulla di stabile e di immobile? Com'è possibile parlare di cambiamento - recita un antico argomento filosofico - se non esiste un qualcosa che non cambia e che quindi precede ogni cambiamento? [...] Nel XX secolo la tendenza aridurre tutto in condizione distabilità ebbe gradualmente il sopravvento in sociologia, in parte per reagire agli aspetti speculativi delle classiche teorie sociologiche del cambiamento sociale [...] Tale disciplina è oggi dominata da un tipo di astrazione che sembrano far riferimento ad oggetti isolati e in stato di quiete [...]. 
Lo speciale ordine dell’interconnessione e le sue peculiari forme di organizzazione, con cui abbiamo a che fare in sociologia, sono considerati in modo adeguato se muoviamo dalle relazioni per passare poi agli oggetti messi in relazione. I modelli d’interconnessione hanno già mostrato quale sia il tipo di concetti di cui abbiamo bisogno quando non facciamo astrazione dalla relazione fondamentale che lega fra loro gli uomini. Lo stesso vale per il concetto di potere. La parola potere è di solito usata come se si riferisse ad un oggetto isolato ed immobile. Qui abbiamo invece evidenziato che “potere” esprime una relazione tra due o più persone, oppure tra persone e oggetti della natura; che il potere è un attributo delle relazioni e la parola è usata nel modo più adeguato quando indica cambiamenti di potere più o meno fluidi.
[…] uno dei concetti più confusi, non solo della sociologia, ma anche del modo comune di pensare, [è] il concetto di “individuo”. Il modo in cui lo si usa sembra denotare una persona adulta completamente sola, abbandonata a se stessa, senza rapporti con alcuno, una persona che non è mai stata bambino […] L’uomo è un processo. È un essere che si sviluppa. E quando parliamo di sviluppo, intendiamo l’ordine immanente della continua successione entro la quale, volta a volta, una forma posteriore deriva senza soluzione di continuità dalla precedente, la giovinezza dall’infanzia e l’età adulta dalla giovinezza. L’uomo è un processo».
Da: N. Elias, Che cos’è la sociologia, Rosenberg & Sellier, Torino 1990.


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