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Novelle fatte a macchina – Gianni Rodari [rece].

Da Clarinettem

“Dispettosetti, gli dei delle antiche favole.
Una volta Giove offende Apollo, magari solo per cavarsi un capriccio. Apollo se la lega al dito e, appena può, gli rende pan per pizza, ammazzando un certo numero di Ciclopi.
Dice: cosa c’entra il burro con la ferrovia e cosa c’entrano i Ciclopi con Giove?
C’entrano sì, perché sono i suoi fornitori di fulmini. Giove li tiene come la rosa al naso: non c’è nessun’altra ditta che produce fulmini col marchio della buona qualità come quelli. Quando gli vanno a dire che Apollo gli ha sabotato la produzione, Giove si arrabbia sul serio e gli manda un avviso di reato. Apollo si deve presentare per forza, perché Giove è il re degli dei.
­– Così e così, – dice Giove. – Per punizione andari in esilio sulla Terra per sette anni, e per sette anni servirai come schiavo in casa di Admeto, re di Tessaglia…”

Novelle fatte a macchina – Gianni Rodari [rece].
Problemi a far addormentare i vostri figli? Il pargolo cui fate da baby-sitter non ne vuole sapere di star buono? La ragazzina cui fate ripetizioni non legge nemmeno se le puntate una pistola alla tempia?
Niente paura! E’ arrivato Gianni Rodari!
Il signor Rodari lo conosciamo o meglio, conosciamo la sua penna: una signorina alquanto simpatica, a dirla tutta, sempre pronta a regalarci un sorriso e a raccontarci storie al limite del surreale in quel suo stile a metà tra il gergo familiare e la narrazione più pura, con quelle parole che, oggi, ci suonano un po’ strane, un po’ arcaiche e ricercate.
Novelle fatte a macchina altro non è se non una raccolta di racconti brevi. Si va dalla storia di Angeloni Gian Gottardo (conosciuto da tutti, a Civitavecchia, come Trottino, ma detto Grillo, che era già il soprannome di suo nonno), a quella della bambola a transistor che snobba i giochi da signorina e vuole diventare un maschiaccio, passando per una versione alquanto originale della morte di Giulio Cesare, fino ad arrivare alla storia della bella Miss Universo dagli occhi color verde-venere.
Ci sono proprio tutti, insomma, tanto che il signor Rodari ha fatto scomodare perfino i classici greci per dargli una mano (basti pensare al racconto intitolato “Per chi filano le tre vecchiette?” dal quale è tratta la citazione iniziale), catapultandoli nel mondo moderno senza che loro, tra l’altro, ne rimangano sconvolti più di tanto.
Ha addirittura chiamato gli Extraterrestri, da Marte! Come si può non correre a dar loro il benvenuto?

Scherzi a parte. Rodari non si smentisce mai, col suo stile frizzante e un po’ impertinente che ha il potere di divertire tutti, grandi e piccini.
Provatelo, coi bimbetti irrequieti fa miracoli. Garantisco per esperienza.



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