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NOVELLE LICENZIOSE DI VERGINI VOGLIOSE (1974) di Michael Wotruba (Aristide Massaccesi)

Creato il 18 novembre 2009 da Close2me
NOVELLE LICENZIOSE DI VERGINI VOGLIOSE (1974) di Michael Wotruba (Aristide Massaccesi)Poverissimo ma non per questo disprezzabile decamerotico massacesiano. Opera alquanto ambigua, inficiata nella sua natura di prodotto casereccio da imprevedibili deragliamenti narrativi: musicali (la canzone "Belzebù" che apre e chiude il film), orrorifici (l’antro infernale, tutto fiamme e passaggi sotterranei, che fa da raccordo alle diverse storielle) e persino grotteschi, nella scena in cui il povero frate Mimmo Poli viene infilato, suo malgrado, in un barile colmo di sterco.
"Giovanni Boccaccio, sognando di essere guidato attraverso l’inferno apprende alcune storie di dannati: due uomini e due donne all’insaputa gli uni delle altre, si accordano per uno scambio, e si ritrovano, ognuno col proprio coniuge; un frate approfitta, con inganno, di una giovane sposa ossessionata dal marito insaziabile; un mercante si assenta da casa affidando al nipote studente la moglie, che lo inizia alle esperienze sessuali; un marito ha una relazione omosessuale con un suo lavorante. La moglie, minacciando scandali, esige da questi tali e tanti rapporti da ridurlo a morte; un marito affida moglie e figlia ad un maestro di musica ritenuto invertito e quindi inoffensivo: questi però ha rapporti con due donne separatamente ed insieme"
La confezione, desolante e statica, viene fortunatamente ravvivata dall’abbondanza di bellezze femminili, il gentil sesso è infatti rappresentato dalle più belle starlette del momento: Gabriella Giorgielli, Margaret Rose Keil, Enza Sbordone, Lucia Modugno, Ewelin Melcherich. Il fattore comicità è affidato principalmente all’uso di disparati dialetti regionali e gag piccantin e sempliciotte che, se oggi fanno solo sorridere, al tempo probabilmente rappresentavano quanto di più trasgressivo un prodotto cinematografico nostrano potesse offrire.
Concepito e girato con l’illuminato titolo di lavorazione Le mille e una notte di Boccaccio a Canterbury, fu sostituito solo a termine riprese dal titolo altrettanto geniale.

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