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Novità da Blockbuster. Foxcatcher, The Imitation Game, Whiplash

Creato il 24 agosto 2015 da L'Immagine Allo Specchio
Novità da Blockbuster. Foxcatcher, The Imitation Game, Whiplash Foxcatcher – Una storia americana  di Bennett Miller  con Steve Carrell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Sienna Miller, Vanessa Redgave  Drammatico/Biografico, 134 min., USA, 2014  **½   Storia di Mark e Dave Schultz, campioni olimpici, e della follia di John E. du Pont, che li assoldò per fare della lotta libera uno strumento di propaganda per redimere gli Stati Uniti. Ottima recitazione e tecnica registica per l’ennesima storia (vera) che tratta della fine del sogno americano. Peccato per l’eccessiva linearità della trama e per l’inefficace approfondimento psicologico dei personaggi. Novità da Blockbuster. Foxcatcher, The Imitation Game, Whiplash Whiplash  di Damien Chazelle  con Miles Teller, J.K. Simmons, Melissa Benoist, Austin Stowell, Paul Reiser  Drammatico, 105 min., USA, 2014  **½  Film classico che più classico non si può. Ovvero storia di un’ossessione (un ragazzo vuole diventare il più grande batterista di jazz al mondo) sviluppata come nella migliore delle tradizioni: l’ossessione, le esercitazioni sfiancanti, i contrasti con la famiglia, i contrasti con il mentore, l’amore perso a causa dell’ossessione, la crisi e, infine, la risalita. Niente di nuovo, purtroppo. Novità da Blockbuster. Foxcatcher, The Imitation Game, Whiplash The Imitation Game  di Morten Tyldum  con Benedict Chumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Charles Dance  Biografico/Drammatico/Storico, 113 min., USA, GB, 2014  **  Il film dovrebbe essere incentrato sul lavoro di Alan Turing durante la Seconda Guerra Mondiale, ovvero quando il matematico costruì una macchina per decrittare Enigma, il marchingegno tedesco per i messaggi cifrati. E invece… E invece della macchina non sappiamo quasi nulla, men che meno della sua genesi. Subiamo invece due ore di dialoghi didascalici, effetti speciali imbarazzanti (le sagome degli attori che si muovono, giustapposte, in una Londra sotto attacco ricreata al computer), divagazioni sull’infanzia da incompreso di Turing e sulla sua omosessualità. Retorica a palate e una miriade di imprecisioni/invenzioni storiche rovinano ulteriormente questa copia venuta male di A Beautiful Mind.

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