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Nucleare, due importanti passi in avanti

Creato il 27 gennaio 2011 da Lorenzo_gigliotto

Nucleare, due importanti passi in avanti

Il cammino verso il nucleare sta conoscendo in questi giorni un’importante accelerata. Ieri, infatti, ci sono stati due eventi da segnalare:un convegno ENEA sulla formazione delle risorse umane nel programma italiano e la nomina di Stefano Laporta a quinto membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Andiamo con ordine: il ritorno all’atomo richiederà l’impiego di personale qualificato. Per questo è necessario formare una nuova generazione di tecnici.  A Roma esperti e politici si sono confrontati proprio su questo tema: “La qualificazione delle risorse è indispensabile per affrontare la sfida tecnologica che un programma nucleare comporta, che è soprattutto una sfida di sistema, perché contribuisce allo sviluppo di conoscenze multidisciplinari e impegna una molteplicità di attori e risorse diversi», ha affermato Giovanni Lelli, commissario ENEA. A intervenire è stato anche il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, che ha parlato di un’intesa con il ministero dell’Università per accelerare la formazione di tecnici specializzati. Le prospettive occupazionali ci sono: Francesco De Falco, amministratore delegato di Sviluppo Nucleare Italia, ha indicato nel corso dell’incontro l’obiettivo di “arrivare a 1500/1600 occupati a regime in una struttura nucleare e nei cantieri, nei momenti di punta, si arriverà a 3000”.

Le premesse da parte del mondo del lavoro e dell’università ci sono, anche se i laureati del settore sono ancora molto pochi, circa 80 l’anno, rispetto a un mercato che ne richiederebbe 300.

Possibilità di lavoro che, però, sembrano concretizzarsi sempre più:l’Agenzia nucleare, l’organismo che dovrà gestire  il ritorno al nucleare, è al completo. Stefano Laporta, attuale direttore dell’Ispra, ha infatti ottenuto ieri la fiducia delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. Un segnale di compattezza, cui seguirà a breve l’inizio dei lavori, così come annunciato dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

È indubbio che sia il mondo accademico che quello delle istituzioni siano effettivamente pronti ad affrontare il cambiamento. A guidarli la convinzione che bisogna puntare sul nucleare, per il bene di tutti. Si spera che anche gli italiani la pensino così.



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