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Nuova recensione Cineland. Reality di M. Garrone

Creato il 01 ottobre 2012 da L'Immagine Allo Specchio
Nuova recensione Cineland. Reality di M. Garrone Reality di Matteo Garrone con Aniello Arena, Loredana Simioli, Claudia Gerini, Ciro Petrone Drammatico, 115 min., Italia, 2012
Reality è un film a metà.
Da una parte abbiamo un’opera formalmente ineccepibile, costituita da sequenze perfette di inquadrature perfette impreziosite dalla bellissima fisicità di attori dalla recitazione convincente e verosimile (basta questo per comprendere perché il film abbia ricevuto il Gran Premio della Giuria a Cannes).
Dall’altra abbiamo, ahimè, un’opera narrativamente stanca e irrimediabilmente sorpassata che sta in bilico tra una riproposizione di The Truman Show (P. Weir, 1998) e una rivisitazione di Bellissima (L. Visconti, 1951). I primi dubbi sorgono durante le scene iniziali, tratteggianti un inizio da capolavoro che nasconde però un qualcosa di già visto: il film, che parla degli effetti diretti e indiretti del programma televisivo Grande Fratello, riprende un altro programma televisivo, il Testimone di Pif, che già ci aveva mirabilmente raccontato l’affascinante mondo partenopeo dei matrimoni e dei cantanti neomelodici mettendo in luce tutta la poesia e la cafonaggine di un popolo (quello napoletano) che sembra vivere più per la fama che per il lavoro. Ed è proprio per la fama che il protagonista, il pescivendolo Luciano (l’ottimo Aniello Arena), rischia di perdere la testa e la famiglia.
Ecco, la trama del film si esaurisce qui. Con l’aggravante che non c’è un vero finale e che il tema viene trattato con il solito ritardo (e proprio nell’anno in cui il Grande Fratello non andrà in onda).
Voto: 3 su 5
(Film visionato il 29 settembre 2012)

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