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Nuove frontiere terapeutiche: il trapianto fecale o di microbiota

Creato il 15 maggio 2014 da Antonioriccipv @antonioricci

Tra le nuove terapie che si tanno affacciando in gastroenterologia c’è anche il trapianto di feci o di microbiota fecale.

E’ un trattamento medico non farmacologico, in fase sperimentale, utilizzato con una certa efficacia in soggetti affetti da colite pseudomembranosa sostenuta dal Clostridium difficile; o anche in caso di retto colite ulcerosa refrattaria alle comuni terapie. Scopo di questa innovativa terapia è quello di ripristinare l’ecologia microbica e l’omeostasi del colon, reintroducendo un microbiota umano sano (equilibrato), prelevato da feci di un donatore sano.

Nuove frontiere terapeutiche: il trapianto fecale o di microbiota

Abbiamo visto come dentro noi uno dei più complessi ecosistemi di Natura: il microbiota dell’apparato gastrointestinale –detto anche flora batterica intestinale-, ossia l’insieme dei microorganismi presenti nel tubo digerente dell’uomo che hanno un ruolo fondamentale per la vita e la salute del nostro organismo.

Il microbiota è composto da un numero di batteri pari a 6 volte il totale delle cellule che compongono l’intero corpo umano e da almeno quattro milioni di tipi di batteri diversi. Per dare un’esempio della sua vastità dobbiamo pensare che circa un terzo delle nostre feci è composta da batteri.

La composizione del microbiota è fortemente influenzata dall’alimentazione. Questa influenza inizia già fin dai primi giorni di vita con il parto e l’allattamento, che ha effetti diversi se al seno o artificiale. Continuando poi con lo svezzamento e in seguito dalla condotta alimentare quotidiana.

Fattori interni ed esterni possono determinare disbiosi, ovvero alterazioni anche importanti del microbiota. Fra questi fattori vi sono squilibri dietetici, stress psico-fisici, stili di vita non equilibrati, un uso incongruo di farmaci e importanti fattori genetici che regolano il funzionamento del nostro sistema immunitario intestinale.

Diciamo che generalmente nel nostro intestino ci sono batteri buoni che non provocano infiammazione ma se per motivi ambientali e genetici prevalgono i batteri cattivi si possono sviluppare forme in infiammazione cronica.

Se ci troviamo di fronte ad un’infezione intestinale, per esempio la salmonella, questa viene eliminata molto più facilmente se il nostro intestino è ricco di batteri buoni. Se prevalgono i batteri cattivi con molta più difficoltà.

Il clostidium difficile è un battere “cattivo” che causa la colite pseuodomembranosa. Un forma di colite che di solito si sviluppa specialmente nei pazienti sottoposti a trattamento con antibiotici importanti e ripetuti o pazienti con cancro sottoposti a trapianto di cellule staminali  o anche in pazienti sottoposti a radioterapia.

Questi batteri che invano il nostro intestino sono in alcuni casi resistenti anche ai più potenti antibiotici.

Negli ultimi quattro anni si sono moltiplicati gli studi scientifici che mostrano come ripristinando una flora batterica normale la colite pseudo membranosa guarisce.

Il ripristino del microbiota che abbiamo definito buono si fa con il trapianto di feci.

Normalmente si usano le feci di un parente, stretto e in buona salute, del paziente dopo aver indagato ed escluso la presenza di batteri o virus o parassiti contagiosi tipo: Salmonella, virus dell’epatite ecc.

Dopo la raccolta, il campione di feci viene lavorato e preparato in un laboratorio clinico sotto forma di una sospensione liquida, che viene successivamente instillata nella tratto gastrointestinale attraverso un sondino nasogastrico che arriva fino all’intestino a livello del cieco. Oppure viene instillato nel colon attraverso una o più colonscopie.

La procedura comporta a volte 5-10 giorni di trattamento, fatti con il microbiota umano dalle feci di un donatore sano, la maggior parte dei pazienti guarisce dopo un solo trattamento. Il trapianto deve essere eseguito in ambiente ospedaliero altamente specializzato.

Il trapianto di microbiota è in fase di studio anche per le forme di infiammazione intestinale cronica come la retto colite ulcerosa e anche nel bambino.

Altra condizione in cui la rigenerazione dell’equilibrio intestinale pare poter avere  un ruolo decisivo è l’obesità, siamo però proprio alle prime battute della sperimentazione scientifica.

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