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Nuovo articolo nella sezione Storia!

Creato il 16 dicembre 2012 da Clammmag @ClammMagazine

Relazionarsi con il mondo circostante è sempre stata una delle più importanti ed imprescindibili attività umane. Per descrivere ed indagare la realtà, l’Uomo ha impiegato tutte le sue risorse intellettuali, applicato tutti i suoi modi d’esprimersi. Accade così che due ambiti notevolmente differenti come la Storia e la Pittura vengano ad incontrarsi in un punto d’intersezione ricco di promettenti curiosità ed occasioni di riflessione. Un simile incontro è tanto più importante quando è il mondo antico a proporcelo e la storia può addirittura aiutarci a far luce sulla più grande perdita dell’antichità: la pittura greca, una produzione fantastica e di livello eccelso del tutto scomparsa se non nella memoria di storici e filosofi, che ce ne recano testimonianza. Pietro Maria Liuzzo ci guida in un viaggio arduo ma assolutamente affascinante!

Fino a Luciano, che nel πῶς δεῖ ἱστορίαν συγγράφειν adotta il confronto con la tecnica pittorica per due volte. In primo luogo, la mente dello storico come quella dello scultore e del pittore deve essere simile ad uno specchio che mostri le cose senza modificarle. Il lavoro dello storico è riflettere. Prima di scrivere. E nello scritto riflette ciò su cui ha studiato e meditato in modo che la stessa riflessione possa colpire il lettore. La difficoltà resta chiaramente tracciare un’immagine tale. Tracciare un testo. La metafora gioca già tra un’apparente maggior semplicità del metodo alternativo. Ma vedremo che così non è, quello che poi diventerà il problema della mimesi persiste a prescindere dal medium.

Leggete con curiosità questa prima parte e correte prossimamente a portare a compimento il vostro viaggio!

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