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Nuovo caso di persecuzione fiscale. Errori e scarico di responsabilità

Creato il 24 luglio 2015 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
Nuovo caso di persecuzione fiscale. Errori e scarico di responsabilità

Federcontribuenti: "rendiamo pubblica la risposta che l' Agenzia delle Entrate ci ha reso davanti la richiesta di sgravio o sospensione al pagamento di cartelle per evidente errore a danno di un nostro assistito. Siamo al ridicolo!". Agenzia delle Entrate: " gentile contribuente, lo scrivente ufficio non può accogliere la sua richiesta trattandosi di atti di esclusiva competenza dell'agente di riscossione" ( Equitalia ). Peccato che il presunto credito vantato è dell'Agenzia delle Entrate e comunque Equitalia non vanta crediti, la sua opera si ferma solo al recupero credito! Parla l'avv. Alessandra Cadalt di Federcontribuenti: "8 anni fa abbiamo proposto e vinto il ricorso in commissione tributaria regionale, avevamo anche inviato un sollecito all'Agenzia delle Entrate di Vittorio Veneto per risarcimento danni. Il mio assistito si è visto notificare tra gli anni 2001 e 2005, cartelle esattoriali per un importo complessivo di €. 1.030.406,39, (ben 2 miliardi di lire!)." Si lascia immaginare la grave situazione psico - fisica che ha colpito il contribuente, in quanto persona di provata onestà, dedita al lavoro ed alla famiglia, anche perchè le cartelle si riferivano ad una società amministrata da persona che stava subendo un processo penale per dichiarazioni infedeli e che già aveva ammesso le sue responsabilità. "Non si dimentichi che il procedimento a carico dell'Amministratore della società si è concluso il 24.02.2006 con una sentenza di condanna". Nonostante il contribuente avesse presentato istanza di autotutela avanti l'Agenzia delle Entrate di Vittorio Veneto, gli veniva notificato dapprima il fermo amministrativo dell'auto e poi l'ipoteca legale sulla abitazione. "Il mio assistito è stato sottoposto per ben otto anni alle ingiustificate pretese del fisco eppure si continua ad avanzare contro di lui pretese insussistenti. La stessa Commissione Tributaria Regionale di Venezia, che ha accolto il ricorso del mio cliente, ha testualmente espresso che: "[...] Quindi, come sempre previsto dal 'nostro' sistema legislativo, non è possibile sottoporre il contribuente a un'indefinita soggezione all'azione esecutiva del fisco considerando lo spirito degli articoli 3 e 24 della Costituzione. In ambito tributario tale tesi è avvalorata dallo spirito teleologico ritraibile dalla lettura delle norme dello 'Statuto dei diritti del contribuente'". Conclude il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella: "mentre i termini per presentare ricorso continuano a risultare strettissimi per i contribuenti, gli Enti come gli sceriffi del fisco lasciano per ben 8 anni friggere sulla graticola un onesto cittadino! Inaccettabile la risposta dell'Agenzia delle Entrate, naturalmente procederemo investendo gradi sempre più alti di questo infernale sistema esclusivamente italiano!" Ci si è posti in male modo e in sede politica come e quando Equitalia e sistema fiscale istigassero al suicidio, questo è un esempio lampante se consideriamo che, in caso si continuasse nella persecuzione a carico di questo contribuente, lo stesso nella situazione in cui è costretto a vivere, si dimostra già psicologicamente provato.


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