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Nuovo studio: i cristiani sono più propensi a fare beneficenza

Creato il 19 dicembre 2011 da Uccronline

Nuovo studio: i cristiani sono più propensi a fare beneficenzaIn un periodo storico in cui l’orgoglio laico arriva ad eccessi imbarazzanti, quasi patologici, diventano interessanti anche studi scientifici che riportano risultati decisamente ovvi, ovvero in linea con il sapere popolare: le persone di fede cristiana sono più propense a fare beneficenza, ad esempio. Vedendo l’ardore con cui la cultura laica cerca una competizione dialettica su queste tematiche, è bene non dare nulla per scontato.

Un risultato simile era stato stabilito recentemente da uno studio sociologico americano dove si sosteneva che chi frequenta la chiesa ha molte più probabilità di finanziare progetti umanitari rispetto a chi non è religioso (cfr. Ultimissima 19/6/11).

Lo stesso risultato è riportato in questi giorni su “Social Behavior and Personality: an international journal”. La ricerca si è svolta a Taiwan, essendo un’area con un buon mix di religione popolare, ateismo e religioni (buddismo e cristianesimo). I ricercatori Hiewu Su e Tungshan Chou, docenti presso la University of Taiwan, hanno testato un campione rappresentativo di persone provenienti, come già detto, dal cristianesimo, buddhismo, religioni popolari (come taoismo) e ateismo.

I dati hanno indicato chiaramente che gli adulti taiwanesi (compresi i non religiosi) hanno maggiori probabilità di fare donazioni verso enti di beneficenza sostenuti da persone religiose. Inoltre, è anche evidente che le persone non religiose appaiono molto meno inclini a fare beneficenza rispetto alle altre categorie di persone. «Aderenti delle grandi religioni, (buddisti e cristiani)», si legge nello studio, «d’altro canto, sono molto disposti a fare beneficenza e questo è probabile che sia causato direttamente dall’adesione agli enti cui sono affiliati». In particolare, le persone di fede cristiana mettono a disposizione maggior tempo e maggiori somme di denaro rispetto a buddhisti, religiosi popolari e non credenti.


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