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Nuovo studio: l’aborto legalizzato aumenta mortalità materna

Creato il 11 luglio 2013 da Uccronline

Gravidanza Secondo un recente studio, realizzato da ricercatori della West Virginia University-Charleston e della University of North Carolina e pubblicato sul “Journal of American Physicians and Surgeons”, in Irlanda, dove l’aborto è illegale, c’è una minore mortalità materna rispetto all’Inghilterra, dove l’aborto è invece ampiamente liberalizzato.

Analizzando i dati sanitari degli ultimi 40 anni in Inghilterra e Irlanda, gli studiosi hanno infatti rilevato che la mortalità materna per le donne inglesi è doppia rispetto a quella delle irlandesi: in Inghilterra, dove le regole sull’aborto sono tra le più blande al mondo, negli ultimi dieci anni il tasso medio di mortalità materna è stato di 6 su 100 mila, in Irlanda di 3 su 100 mila. In Irlanda l’aborto è illegale, a meno che la donna non sia in pericolo di vita. E’ dunque evidente la definitiva caduta del principale argomento a favore dell’aborto, il quale sostiene che essa debba essere legale per proteggere la salute materna.

Un altro dato interessante rilevato dalla ricerca è quello circa il rischio di parti prematuri (con relativo pericolo di paralisi cerebrali): anche questo è maggiore nei paesi che hanno “liberalizzato” l’aborto. In Irlanda, invece, il numero dei neonati in salute è più alto: «Negli ultimi quarant’anni di aborto legale nel Regno Unito l’interruzione di gravidanza è cresciuta parallelamente alle morti al parto, ai parti prematuri, ai nati sottopeso e alle paralisi cerebrali». Lo studio quindi si colloca in coerenza con la letteratura scientifica che mostra come l’aborto sia direttamente collegato al rischio di nascita prematura.

«L’aborto legalizzato è associato a più alti tassi di mortalità materna, tassi di mortalità neonatale e di nascita pre-termine» hanno concluso i ricercatori americani. Chi ha davvero a cuore la salute della donna, la salute del neonato ed è contrario alla soppressione di un essere vivente, deve necessariamente essere contrario alla legalizzazione dell’aborto.

La redazione


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