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[Nuraminis-Villagreca] Bando ex Italcementi. Ovvero il costo pubblico dell’assenza di confronto.

Creato il 18 luglio 2012 da Subarralliccu @subarralliccu
18 luglio 2012 · by · in Bidde 3.0, NuRaMiNis - ViLLagReCa. ·
[Nuraminis-Villagreca] Bando ex Italcementi. Ovvero il costo pubblico dell’assenza di confronto.

Il dibattito libero e pubblico è il sale della democrazia

Cronistoria di un ripensamento

Il comune di Nuraminis, con una nota ufficiale (leggila qui), si esprime in merito alla lunga vertenza in tema di alloggi ex-italcementi, della quale anche questo blog ha discusso ultimamente (leggi qui).

Tutto ha avuto inizio quando l’attuale maggioranza ha deciso di annullare d’ufficio in sede di autotutela il bando per l’assegnazione in locazione degli alloggi a canone moderato (del 12 ottobre 2009), ritenendo che l’esito del medesimo bando fosse viziato da assenza di pubblicità.

Intorno a questo punto ha preso forma la battaglia del sindaco Anni che, come sostenuto in rete da alcuni assessori, sarebbe stata combattuta all’insegna della trasparenza.

Il passo successivo della giunta comunale è stato chiedere un parere alla Regione Sardegna, la quale ha risposto che, stante la presunta assenza di adeguata pubblicità, la giunta comunale avrebbe “potuto” (e non “dovuto”) annullare il bando e la graduatoria provvisoria scaturitane.

A questo punto si sono aperte per il comune due strade possibili:

1) Riaprire il vecchio bando, pubblicizzando e facendo salve le domande già pervenute. Il tutto, magari, all’insegna del confronto con  le parti interessate, al fine di garantire il dialogo e il massimo risultato in termini di pubblicità, trasparenza, decisioni condivise, celerità e risparmio di tempo e danaro, pubblico e privato.

2) Annullare il vecchio bandoannullare le domande già presentate e azzerare la graduatoria provvisoria. Infine, scrivere un nuovo bando nel quale da “edilizia abitativa da attribuire prioritariamente in locazione a canone moderato” si sarebbe passati a “edilizia abitativa da attribuire esclusivamente in successiva vendita”.

Il Comune decide di percorrere la seconda strada, quella dell’annullamento. Gli assegnatari reagiscono prima cercando un dialogo con l’amministrazione (vedi lettera aperta), poi facendo ricorso al Tar Sardegna (vedi notizia) contro il provvedimento di annullamento voluto dal Comune.

Il ricorso degli assegnatari provvisori viene accolto dal TAR, il quale sospende l’annullamento di bando e graduatoria decisi dal Comune (vedi post). 

È solo grazie allo stop imposto dal Tar che il Comune decide di annullare l’annullamento del bando e di riaprire quello in vigore.

Il 27 giugno scorso il Tar prende atto del ripensamento del comune e chiude il procedimento giudiziario per il venir meno della materia oggetto di contesa. E condanna il Comune di Nuraminis, parte soccombente, al pagamento delle spese processuali (1800 euro).

Pareggio?

Ha senso parlare di vittoria o di pareggio? Noi crediamo davvero di no. 

La lettura che vogliamo dare alla vicenda è sui metodi grazie ai quali si è giunti a questo scontro tra cittadini e amministrazione. Ci interessa sottolineare come per l’ennesima volta sia mancata a Nuraminis la cultura del confronto e del dibattito pubblico (tra maggioranza e opposizione, ma anche tra amministratori e cittadini). 

Come più volte sostenuto, siamo convinti che un dibattito franco e alla luce del sole con al centro le scelte della pubblica amministrazione, avrebbe fruttato lo stesso risultato – riaprire i bandi, fare tutta la pubblicità possibile – evitando i costi per la cittadinanza e soprattutto evitando l’ennesimo scontro giudiziario tra amministrazione e amministrati.

La sconfitta, in altre parole, non è data solo dall’inutile dispendio di danaro pubblico e di tempo, ma anche e soprattutto dall’assenza di dialogo con i cittadini.

È mancata la voglia di mediare, di confrontarsi con i punti di vista diversi dal proprio, elementi fondamentali in una comunità che ha il disperato bisogno di ritrovare le ragioni della propria appartenenza e che sta pagando un prezzo altissimo in termini di disfacimento del tessuto comunitario.

Invece che chiudersi al dialogo, il Comune avrebbe dovuto offrire occasioni in cui liberi cittadini potessero esprimere le proprie idee e condividerle. 

Quello che questo blog cerca di fare da anni è proprio stimolare l’ente locale (e la cittadinanza) a confrontarsi pubblicamente, alla luce del sole, anche e soprattutto con chi è portatore di diverse sensibilità o culture politiche. È sempre meglio dialogare, confrontarsi e affermare nel libero dibattito le proprie ragioni: questo dovrebbe essere uno dei principali obiettivi di una classe dirigente politica.

Obbiettivo che, a noi pare, sia stato mancato in pieno nella vicenda delle case ex-italcementi.

La nostra conclusione è quindi un auspicio. L’auspicio che in futuro discutere con i cittadini le scelte amministrative diventi prioritario. Un futuro in cui il confronto, franco e libero, sia alla base delle scelte che riguardano la cosa pubblica

In assenza di dibattito e di confronto nessun podio, nessun pareggio e tutti sconfitti.

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