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Creato il 06 novembre 2014 da Vortoj

Negli ultimi due mesi e mezzo ho dormito poco e male, e non è stata solo colpa di questo divano-letto ormai scomodissimo, ma del fatto che pensavo, ripensavo e mi agitavo per oggi. E Oggi finalmente è arrivato. Oggi è stato il giorno più importante del percorso che quest’anno mi vede protagonista: diventare una buona, no non è vero perché io voglio diventare un’OTTIMA insegnante Montessori. Oggi un supervisore ha trascorso delle ore nella scuola dove lavoro per osservarmi e valutarmi.

Perché sono stata in ansia tutto questo tempo? Bhè la ragione principale stavolta non era che dubitassi di me stessa, e già questo dimostra quanto io stia cambiando diventando più sicura e consapevole delle mie capacità (ecco appunto…cose che avrei imparato da piccola se fossi andata in una scuola Montessori :)

La ragione principale è che non potevo contare solo su me stessa. Le variabili erano troppe e fuori dal mio controllo. Iniziamo da quella più importante: la scuola. La scuola dove lavoro, che l’anno scorso mi sembrava il paradiso, ora mi sta stretto perché ora SO quanto meravigliosa può essere una scuola Montessori, e prima non lo sapevo. La direttrice è umanamente una brava persona, è stra qualificata ma ha un miliardo di difetti a cominciare dal fatto che non accetta di essere anziana e malata, non ci sta con la testa insomma, perché ha mille idee, mille progetti e tutto diventa caotico e disorganizzato perché non riesce a star dietro a tutto. Come insegnante è magnetica e i bimbi la adorano ma, detto fra noi, sta perdendo colpi, troppi. Ha avuto un grande passato come insegnante e dovrebbe mantenerne il ricordo e fermarsi adesso. Ma sorvoliamo su questo perché fortunatamente da un mesetto si ritira nel suo studio dove scrive cose che serviranno a cambiare il mondo (vabbè) e a portare avanti la classe siamo io e un’altra insegnante che ADORO: ha frequentato il mio stesso corso tre anni fa, è qualificata, è bravissima e andiamo tremendamente d’accordo su tutto. Ad ogni modo la mancanza di soldi della direttrice (a sua detta) fa sì che oltre a pagarci una miseria, non ci consente di comprare materiali che ci servono per i nostri progetti; spesso lo facciamo a nostre spese ed è frustrante. Avendo la direttrice portato materiali di ben due scuole nella sua casa, ci ritroviamo un basement dell’orrore dove sappiamo che c’è tutto e di più ma che è INTROVABILE e solo la passione e l’essere stupide e bonaccione (sì siamo uguali anche in quello per fortuna o purtroppo) ci fa trascorrere pomeriggi fra ragni (capite bambini? IO cioè IO sto in mezzo ai ragni per voi) a cercare cose per stupirli ogni giorno. Ma non basta: dovremmo avere cose che non abbiamo, e cose che lei non ci permette di tirare fuori; le sequenze dei materiali sulle mensole a volte sono sbagliate…insomma ora che so come le cose andrebbero fatte, questa scuola mi sta stretta ed ero MOLTO preoccupata che avrebbe influito sulla supervisione.

2: io in questa scuola parlo SOLO italiano perché si tratta di un esperimento ed è l’unica scuola Montessori, nello stato di Washington, con un’insegnante madrelingua italiana e qualificata a farlo. Ora, se da un lato questo mi riempie di orgoglio, dall’atro sapevo che avrebbe reso più difficile il mio tirocinio. Nel metodo Montessori, infatti, ci sono precise parole da utilizzare in classe, modi di rivolgersi etc ed è una parte fondamentale dell’essere una valida insegnante. Ero dunque preoccupata che la supervisor non potesse valutare l’utilizzo e l’efficacia delle mie parole. In più spesso vorrei affrontare dei temi più articolati ma il fatto che io sia a lì a fare due lavori, l’insegnante Montessori E l’insegnante di italiano (e non è poco perché devo preparare tutte le attività e soprattutto inventare, cercare, stampare tutto quello che chiaramente qui in italiano non si trova) mi richiede di trovare un compromesso fra le due cose perché non essendo una lingua che conoscono non potrebbero seguirmi in discorsi più complessi.

Ho pensato più volte di cambiare scuola ma 1) abbiamo un gruppo di bambini stupendi con altrettante famiglie meravigliose 2) adoro lavorare con la mia collega 3) essere la prima a fare questa cosa, almeno nello stato di Washington, mi dà una grossa opportunità 4) ad anno iniziato è difficile trovare una scuola ma soprattutto una che non ci si impieghi più di 30 minuti di macchina.

Vabbé insomma tutto questo mi stava logorando, annesso ovviamente allo stress di tutti gli assignments accademici richiesti settimanalmente dal corso.

E però OGGI, OGGI tutto non è andato bene…è andato che meglio non poteva andare.

La supervisor è una donna in gamba, è un’ottima trainer e insegnante ma è anche tanto tanto pignola ed è giusto che sia così perché le cose vanno imparate bene se si vuole davvero fare questo lavoro con un senso. Quando me la sono vista in classe ho respirato e mi sono detta “non puoi controllare tutto, per quanto tu sia preparata una giornata con 10 bambini di 3-5 anni no, NON e’ prevedibile, magari proprio oggi decidono di uccidersi a vicenda??Quindi respira e prega che invece sia una di quelle giornate”

E Oggi è stata una di quelle giornate, sì, quelle che mentre sei lì pensi “che diamine ma questo è il lavoro più bello del mondo! cioè sono a lavoro e non c’è altro posto in cui vorrei essere!” (no, non illudetevi ci sono pure le giornate “dio mio ma chi me lo fa fare? sono proprio una stupida masochista! perché non faccio la casalinga?”)

Dopo aver salutato i bambini e aspettato che togliessero il cappotto, lo abbottonassero e appendessero mi sono avviata verso la sala dove si tiene il circle time, ho preso la mia mini tastiera (ebbene si!) ho suonato una canzone in italiano con la quale loro eseguono dei movimenti, dopodiché si sono seduti, ho suonato la canzoncina del buongiorno e poi ho messo il cd di “ci vuole un fiore” (la poesia di Gianni Rodari) durante la canzone mostravo gli oggetti affinché imparassero il loro nome…sennonché dopo la prima strofa il cd è saltato…sbam! e te pare che ste cose succedono SEMPRE quando non devono succedere!..e che ho fatto? NIENTE PANICO, ciòè IO niente panico?, HO CANTATO! IO che ho una voce orribile, HO CANTATO e finito la canzone così…come se niente fosse e lo facessi ogni giorno. Dopodiché come transizione ho chiesto ad ogni bambino di darmi uno specifico oggetto e poi cercare il suo lavoro.

I bambini si sono messi a lavoro, alcuni hanno preso materiali che non conoscevano e io ho effettuato le mie presentazioni che sono andate PERFETTAMENTE. Neanche quando le simuliamo al corso vanno così bene: non ho sbagliato un passaggio, ho avuto l’attenzione COMPLETA del bambino di turno e ho potuto eseguire la mia lezione dall’inizio alla fine senza interruzioni. Ero così contenta che avrei voluto gridare come fanno loro quando finiscono un lavoro: I DID IT!

Insomma dopo due ore la supervisor è venuta da me e mi ha detto “fai un lavoro meraviglioso e lo fai tanto meglio perché in una lingua che loro non parlano, il circle time era perfetto e sono davvero incredibilmente soddisfatta”. Al che la ringrazio e le dico che la scuola non mi soddisfa, chiaramente lei aveva già notato le cose che non vanno, ma mi dice “Valeria, non ti preoccupare tutte le nozioni le stai avendo dal corso e da tutte le scuole che vai ad osservare (ebbene sì tre scuole diverse al mese) prendi appunti e fai foto, così quando aprirei la tua scuola sarà perfetta ” La mia scuola? e sì dai la mia scuola infiliamola nel cassetto dei desideri, perché no. “Ora concentrati sulle presentazioni che dai in classe e sulla pratica dei materiali”

Quando è uscita da quella porta io volavo, ero talmente leggera e felice che avrei anche permesso ai bambini di uccidersi :)

Da domani sarò più serena, so che i problemi con la direttrice non devono bloccarmi, so quello che faccio e so quanto lo faccio bene e voglio farlo sempre meglio.  I genitori sono entusiasti ed è una soddisfazione enorme perché conquistare i bambini può essere facile ma i genitori sono una grossa sfida.

La supervisor tornerà a febbraio e poi a maggio, ma adesso posso riprendere a dormire.



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