Magazine Economia

Obbligazioni indicizzate all’inflazione (inflation linked bond): Buoni Fruttiferi Postali (BFP), Corporate Bonds e Risparmio Gestito. (Quinta e ultima parte)

Da Mrinvest

Obbligazioni indicizzate all’inflazione (inflation linked bond): Buoni Fruttiferi Postali (BFP), Corporate Bonds e Risparmio Gestito. (Quinta e ultima parte)(Segue da quarta parte)

> Buoni Fruttiferi Postali (BFP) “Indicizzati all’Inflazione Italiana”. Oltre ai titoli di Stato agganciati al costo del denaro, c’è l’alternativa dei Buoni Fruttiferi Postali indicizzati. Il rischio di investire nei Btp€i o nei Bfp è identico, perchè sono garantiti dallo Stato e, dunque dipendono dalla solidità dello Stato italiano. Conviene investire in uno o nell’altro strumento?
Diciamo che i Buoni fruttiferi postali non hanno spese di emissione, di custodia e rinnovo, a differenza dei titoli di Stato che, oltre a queste spese, sono soggetti anche al costo del deposito titoli. Inoltre la durata prevista è di dieci anni, al contrario del Btp€i (
Buoni del Tesoro poliennali inflation linked) che può arrivare anche a 30 anni. In caso di rimborso anticipato i Buoni fruttiferi sono esenti da rischi di perdita (dopo 18 mesi

sono rimborsati alla pari, con capitale e interessi rivalutati al tasso dell’inflazione), mentre i Btp, essendo quotati in Borsa, sono soggetti alle variabili dei tassi che agiscono sul prezzo dei titoli e, se venduti prima, possono subire delle perdite. Queste garanzie però vanno a discapito del rendimento: i Btp infatti, presentando un “rischio” maggiore, offrono un rendimento superiore a quello dei Bfp.

> Corporate bonds. Sono obbligazioni emesse da banche o da altre società private.  Sono di solito collocate dalle banche e hanno durate e forme di indicizzazione diverse. Quasi tutte hanno cedole agganciate all’inflazione, mentre il capitale non varia.
Il loro rendimento di norma è superiore a quello dei titoli di Stato, ma sono anche più rischiose, in quanto è presente il rischio di insolvenza dell’emittente (vedi Lehman Brothers, Parmalat, Cirio). Però non sempre è così. Per cui, prima di acquistarle occorre leggere il prospetto informativo, dove l’emittente ha l’obbligo, tra l’altro, di mettere a confronto il rendimento offerto dall’obbligazione con quello di un Btp€i di uguale scadenza. Può succedere, infatti, che le cedole del titolo statale risultino più elevate e quindi più convenienti.

> Risparmio Gestito. Esistono anche Fondi Comuni di Investimento e ETF (Exchange Traded Fund) che investono in titoli di Stato e obbligazioni inflation linked. Il loro rendimento è chiaramente legato alle variabili del mercato (tassi, valute, ecc.) e, di conseguenza, non garantiscono un risultato certo come invece succede con i singoli titoli.

Riteniamo dunque che, inserire in portafoglio una quota di obbligazioni indicizzate all’inflazione (inflation linked bond), sia interessante per una diversificazione ottimale e per difendersi dall’inflazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :