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Obiettivo numero uno: promuovere il talento. Intervista alla direttrice artistica del Premio Solinas Annamaria Granatello

Creato il 03 febbraio 2015 da Luca Ottocento
Dopo la scrittura per documentari, serie televisive e cortometraggi, il Premio Solinas guarda con sempre maggiore decisione alle forme narrative del web.
Obiettivo numero uno: promuovere il talento. Intervista alla direttrice artistica del Premio Solinas Annamaria Granatello
A quasi trent’anni dalla sua istituzione, il Premio Solinas continua a dare la possibilità a giovani talenti di emergere nel sistema cinematografico italiano. Dopo aver lanciato molti sceneggiatori in seguito affermatisi e, al contempo, aver creato le condizioni per la realizzazione di alcuni importanti film italiani, a partire dagli anni duemila il Premio ha ulteriormente ampliato il proprio sguardo sulla scrittura per documentari, serie televisive e cortometraggi. Negli ultimissimi anni, in più, si è mostrato sensibile anche al mondo del web, lanciando due concorsi che stanno già portando alla ribalta nuovi autori. Ne abbiamo parlato con Annamaria Granatello, direttrice artistica e vicepresidente del Premio Solinas
Come è nata l’idea di istituire la prima edizione de “La Bottega delle webseries”?
Il web ormai è entrato nella nostra vita quotidiana e ci impone di guardare la realtà in modo nuovo. Sta modificando le modalità di comunicazione, di relazione tra le persone e, soprattutto, di fruizione dei prodotti. Era quindi impossibile mostrarci indifferenti a questi fenomeni. Quando ci siamo iniziati a interrogare sul fenomeno delle webseries, ci siamo accorti che queste spesso avevano delle idee di partenza molto interessanti e una buona prima puntata, ma poi tendevano a perdersi, risultando poco coinvolgenti. L’idea quindi è stata quella di lavorare sulla scrittura seriale per le webseries, selezionando dei progetti per poi sviluppare per ognuno di essi cinque puntate tra i 5 e i 7 minuti. Obiettivo numero uno: promuovere il talento. Intervista alla direttrice artistica del Premio Solinas Annamaria Granatello
Come si è sviluppato, in questo contesto, il rapporto con Rai Fiction?
Abbiamo parlato con la direttrice “Tinny” Andreatta, tra le cui priorità c’è proprio quella di aprire ai giovani talenti e al web, che si è dimostrata entusiasta della nostra idea. Ci siamo così occupati di avviare un laboratorio su tre progetti selezionati e, in grande sintonia con Rai Fiction, ne abbiamo infine scelto uno: A.U.S. di Antonio Marzotto e Serena Patrignanelli. I nostri tutor di sceneggiatura, regia e montaggio si sono impegnati a seguire anche la fase di realizzazione e le 5 puntate andranno online sul sito della Rai che, se verrà fuori un buon lavoro, potrebbe investire su tutta la serie e perfino mandarla in prima serata su uno dei suoi canali generalisti, come fatto con Una mamma imperfetta di Ivan Cotroneo. 
Un altro vostro concorso che guarda al mondo del web è il “Solinas Experimenta”, dedicato alle produzioni low budget e il cui bando per la seconda edizione è scaduto lo scorso novembre.
La prima edizione del 2011 è stata un grande successo e ha portato alla produzione da parte di Rai Cinema di ben due progetti finalisti: Aquadro di Stefano Lodovichi, vincitore di numerosi festival e considerato uno dei miglior web movie realizzati in Italia, e Monitor di Alessio Lauria, le cui riprese si sono svolte un paio di mesi fa con un cast composto da Valeria Bilello, Michele Alhaique, Claudio Gioé e Riccardo De Filippis. Passando per il Solinas, Lodovichi e Lauria hanno avuto la possibilità di esordire nel lungometraggio. Il primo, oltre ad avere in sviluppo un altro progetto con Rai Cinema, è stato recentemente chiamato da Sky per girare una serie e lavora nel campo della pubblicità. Con la prima edizione di “Experimenta”, ci siamo divertiti a lavorare molto con le possibilità date dalla narrazione crossmediale e transmediale. Obiettivo numero uno: promuovere il talento. Intervista alla direttrice artistica del Premio Solinas Annamaria Granatello
Quali saranno, invece, le novità della seconda edizione? In questa seconda edizione, partita solo nel 2014 a causa delle notevoli difficoltà riscontrate nel reperire i fondi necessari, insisteremo ancor di più su questi aspetti di convergenza tra cinema e web. In più, oltre a sceneggiatori, registi, montatori e curatori degli effetti speciali, nei laboratori coinvolgeremo anche videoartisti, stilisti e autori di teatro. Pensando non solo al web, come possibile canale di distribuzione, ma anche alla sala. L’idea è quella di costruire una bottega creativa sperimentale che offra ai giovani una stimolazione artistica a 360°. A partite dalle storie che verranno selezionate, vogliamo creare delle discussioni sull’arte che arricchiscano l’immaginario delle storie stesse. In un mondo in cui ormai è estremamente facile realizzare un prodotto audiovisivo con telecamere accessibili di ottima qualità, l’obiettivo è far riflettere i giovani autori sull’importanza di sviluppare una capacità visionaria in grado di raccontare una storia con un approccio originale e che sappia andare oltre i confini delle regole. Articolo pubblicato, in una versione più corta, nel numero 8 di Fabrique du Cinéma (Inverno 2014)

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