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Oblivion

Creato il 17 aprile 2013 da Misterjamesford
OblivionRegia: Joseph KosinskiOrigine: USAAnno: 2013Durata: 126'
La trama (con parole mie): in un prossimo futuro, la Terra è ormai devastata a seguito di una guerra tra gli umani e gli invasori Scavengers nata con la distruzione della Luna e terminata con un olocausto nucleare che ha costretto i primi, vincitori, ad emigrare su Titano, satellite di Saturno.
Seguendo gli ordini del Teth, stazione orbitante che controlla la loro missione, esploratori come Jack e Victoria sovrintendono all'operato di droidi di sorveglianza programmati per proteggere enormi macchine costruite per ricavare da quello che resta degli oceani terrestri energia necessaria alla nuova colonia.
Quando un'astronave rimasta in orbita per sessant'anni precipita sul pianeta e Jack porta in salvo una donna che scopre essere la protagonista dei suoi sogni, però, il castello di certezze che regge la vita dell'uomo comincia a crollare.
Cosa nasconde il Teth? Chi è davvero Jack? E dove risiede la vera minaccia?
Oblivion
L'ultima uscita in sala dei residenti del Saloon risaliva ormai ad almeno un mese prima dell'arrivo del Fordino, e se la memoria non mi tradisce parliamo di qualcosa targato ancora duemiladodici.
Approfittando dell'appoggio della come di consueto inossidabile e disponibile suocera, il vecchio Ford e Julez sono tornati dunque all'arrembaggio del grande schermo attratti dagli aspetti più autoriali della settima arte: effettoni, suono sparato al massimo volume nel cervello, una combo selvaggia multisala/McDonald's, serata free e Tom Cruise, che con tutta la sua scientologyca follia continua ad essere uno dei preferiti di queste parti.
Il tutto considerando che il regista Joseph Kosinski era l'uomo dietro il piccolo miracolo che fu Tron Legacy, sorpresa di un paio d'anni fa che riuscì nel non facile compito di eguagliare quello che era stato un cult totale della fantascienza anni ottanta.
Il risultato della visione può essere definito senza dubbio soddisfacente, nel pieno rispetto di una serata di intrattenimento totale e privo di aspettative "alte", figlio di un'ispirazione che pesca a piene mani dalla mitologia sci-fi che ha regalato al grande schermo Capolavori come 2001 o Blade runner, fenomeni mediatici come Matrix e lo stesso - già citato in qualche modo - Tron e piccoli cult come Moon e Predator: senza dubbio Oblivion finisce per rivelarsi soltanto un'abile collage di questi e di altri titoli, incapace di affermarsi come nome di riferimento per il genere e per l'annata cinematografica in corso, eppure nel suo essere un grande, irresistibile giocattolone e nella sempre presente (auto)ironia del suo protagonista - che, giunto ai cinquanta, pare aver trovato il modo di fermare il tempo, tale è il suo stato di forma - funziona dall'inizio alla fine, trascinando il pubblico mantenendosi in equilibrio tra scivoloni clamorosi o situazioni mal gestite - la rivelazione telefonata a proposito della vera natura degli Scavengers, la questione dei cloni - e momenti assolutamente ben confezionati - lo scontro finale con "Dio", la moto rubata, gli scenari, la prima parte della pellicola - senza mai troppo pretendere, caratteristica fondamentale per non incorrere in tempeste di bottigliate.
Il risultato, dunque, ha reso in qualche modo onore alle due ore suonate della sua durata stimolando battute divertite quanto sobbalzi di esaltazione in noi occupanti delle poltrone dall'altra parte dello schermo, mantenendo un ritmo decisamente invidiabile - onestamente, il tempo è volato - ed affidandosi a scenari d'impatto, rimembranze tamarre in pieno stile Independence day e l'impressione di trovarsi di fronte ad uno di quei film come se ne facevano una volta, senza pretese e con l'unico scopo di portare l'audience in qualche luogo e tempo lontani in modo da evadere da quella che è la quotidianità della vita reale.
In questo senso, l'operazione mi è parsa, nel genere, molto simile a quella che è ha fornito un'ossatura di entertainment solido ed efficace ad un altro lavoro recente del nostro buon Tom, Jack Reacher: opere senza particolari mire, funzionali e ben realizzate, perfette per mettere d'accordo il pubblico occasionale così come gli appassionati veri e propri in cerca di quei necessari break di cui tutti - perfino i più duri e puri - necessitano, all'interno dei quali non è mai una colpa osservare un Morgan Freeman nei panni di una sorta di Morpheus versione on the road fuori tempo massimo o - e questo soprattutto per quanto riguarda il pubblico femminile - pensare che il Nikolaj Coster-Waldau di Game of thrones possa essere sempre un'alternativa più che valida al protagonista per la Kurylenko, attrazione fatale, invece, per gran parte degli spettatori di sesso maschile.
Nel complesso, dunque, non mi pento di promuovere Oblivion a visione necessaria per disintossicarsi dallo stress quotidiano e anche da mesi, ormai, di uscite poco interessanti, pessime o incapaci di stimolare non soltanto una visione, ma anche una riflessione che possa essere degna del riempimento di uno spazio di dialogo e confronto come quello all'interno del quale ci muoviamo ogni giorno, su questo ruvido bancone o in spazi decisamente più sofisticati - o radical chic, che dir si voglia: vero, Cannibal? -.
Se cercate, dunque, esplosioni, robot a metà tra Wall-E e dei Pac-Man cattivi, grana grossa e un pò di sana retorica nel pieno stile ammeregano che tanto rende più leggera la vita, troverete pane per i vostri denti: altrimenti, vi conviene girare al largo almeno quanto gli alieni invasori da qualsiasi pianeta capitanato da un eroe positivo dal cuore puro.
Finireste solo per perdere tempo e prendere un sacco di calci nel culo.
MrFord
"We skipped the light Fandango turned cartwheels 'cross the floor I was feeling kind of seasick but the crowd called out for more the room was humming harder as the ceiling flew away when we called out for another drinkthe waiter brought a tray."Procol Harum - "A whiter shade of pale" -

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