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Oculus Connect: ecco lo speech di Michael Abrash

Creato il 08 ottobre 2014 da Oculusriftitalia

Michael Abrash

Riportiamo qui di seguito gli estratti più interessanti provenienti dalla conferenza tenuta da Michael Abrash in occasione dell’Oculus Connect, conferenza tenutasi a Los Angeles lo scorso settembre.

“Non avrei mai immaginato niente di simile tre anni fa, quando ho cominciato a intraprendere la via della realtà virtuale. E’ fantastico, sono davvero entusiasta di essere qui a parlarvi oggi, perciò,  iniziamo subito a parlare della VR, del futuro e di tutti voi.

Penso che tutti quanti almeno una volta ci siamo trovati a leggere un libro o a vedere un film di fantascienza  pensare
“perché la vita reale non può essere così?”

Ecco una domanda interessante, cos’ha la finzione in più che la vita reale non ha?
Per me è il senso di importanza che pone sulle azioni dei singoli individui.

Non è ciò che noi tutti vogliamo, lasciare un segno e cambiare in meglio il nostro futuro?
Noi presenti in questa stanza siamo delle persone molto fortunate, perché abbiamo l’opportunità di cambiare il futuro in grande, in questo preciso istante, un’opportunità che capita a una persona su mille una sola volta nella vita.
Ciascuno di noi è abbastanza diligente,intelligente e fortunato da aver visto la realtà virtuale prendere forma , e da aver ricoperto una posizione rilevate per aver fatto in modo che ciò accadesse.
Voi avete più mezzi di quanto crediate per rendere più vicino questo futuro.

Pensate a John D. Carmack ad esempio.
Nel 1994 mi trovavo a cena con John per parlare di una sua offerta di lavoro. All’inizio non credevo che avrei accettato, visto che ero già impegnato in un altro progetto, ma mi è bastato sentirlo parlare per un paio d’ore della sua visione del futuro, di questa sorta di ciberspazio creato dalle azioni dell’intera comunità che vi partecipa per cambiare idea.
Quando finì di parlare, sapevo già che mi sarei dovuto unire a lui per fare in modo che questo futuro diventasse realtà.
Ma a questo punto c’è da chiedersi: sarebbe stato lo stesso senza Jhon? A me sembra abbastanza ovvio che le cose sarebbero andate diversamente.

Se Palmer Luckey non avesse progettato il Rift la VR non sarebbe sul punto di decollare come sta in effetti accadendo. Ma Palmer ha progettato il Rift, e la VR è sul punto di decollare.
La VR è la più grossa rivoluzione del nostro rapporto con la tecnologia dall’avvento del Personal Computer, e forse anche di più.
La VR ci permetterà di interagire con l’informazione allo stesso modo in cui noi interagiamo con la realtà, ma non c’è un modo prestabilito per far accadere ciò.
Il tempo che ci vorrà, il modo un cui le cose si evolveranno, tutto dipende da noi.
La VR ha tentato più volte di diventare una realtà concreta in passato, ma ha sempre fallito. Perché dovrebbe essere diverso stavolta?

VR

Oggi esiste una sofisticata tecnologia che è già stata sviluppata per altri scopi, non si tratta più di un investimento per un prodotto dal futuro incerto.
Inoltre, ormai è possibile dire che la tecnologia della VR è sufficientemente avanzata per avere successo anche fra il grande pubblico.
Presto avremo una prova tangibile dell’esistenza della VR a portata di consumatore, e nel momento in cui sarà alla portata di tutti, anche chi non credeva nel progetto cambierà idea.
In questo modo la comunità porterà miglioramenti, nuovi investimenti e ulteriori innovazioni nel campo.
Questo ci dice come la VR potrà avere successo, ma non ci spiega perché la VR dovrebbe avere successo.

Il motivo per cui la VR avrà successo è che è in grado di guidare le nostre percezioni in modo naturale, facendo leva sul nostro inconscio andando oltre il giudizio puramente razionale.
Potrà sembrare banale, ma l’unico modo per comprendere appieno quello che dico è provare in prima persona.
Se mi ritrovassi al bordo di un precipizio con un dispositivo per la realtà virtuale avrei la stessa identica reazione che avrei nella realtà. Non servirebbe a niente pensare che si tratta di un’illusione e che sotto di me non c’è alcun precipizio, percepirei la stessa sensazione, perché l’inconscio ha il sopravvento sul mio pensiero razionale.
Se il mio sistema percettivo è convinto che qualcosa è reale, non riesco a convincermi del contrario solo pensando razionalmente.

Questo è il grande potere della realtà virtuale, quello di farci percepire come assolutamente reale ciò che razionalmente non lo è. Si tratta di qualcosa che i media tradizionali non riescono a fare. La realtà virtuale è in grado di coinvolgere tutti i nostri sensi come mai nessuna piattaforma di intrattenimento e non solo è stata in grado di fare prima.
Tuttavia, questo coinvolgimento richiede moltissime risorse in termini di tecnologia, molto più di quante non ne richiedano i giochi di ultimissima generazione ad esempio.

Ovviamente le piattaforme e le risorse dedicate alla VR non vanno avanti da sole, per questo c’è bisogno di fare ricerche e concentrare le forze per portare avanti questo progetto.
Alcuni degli aspetti da migliorare sono sicuramente la risoluzione e la messa a fuoco degli elementi visualizzati, per fare un esempio.
Una volta che questi aspetti, possiamo dire basilari, sono stati messi a punto, ci si potrà concentrare su altri aspetti e aprire nuove possibilità, come il tracking, la propagazione dell’audio e tutto ciò che possa contribuire alla creazione di un ambiente virtuale.
Una volta creato questo ambiente, vorremmo vedere noi stessi e gli altri al suo interno, e vorremmo avere la possibilità di prendervi parte in ogni momento e interagire con il prossimo.

Ci vorrà ancora un po’ di tempo per garantire un’esperienza virtuale completa, che coinvolga tutti i sensi e che garantisca un’interazione totale con l’ambiente circostante. Presto ci saranno programmi, giochi e non solo, che saranno sviluppati con la realtà virtuale in mente e che rivoluzioneranno il nostro modo di interagire con l’informazione e con gli altri.
Siamo appena all’inizio della rivoluzione della VR, ed è un momento estremamente eccitante. Il Rift è solo una parte di un progetto più grande. Serve un’intera comunità per intraprendere questo viaggio e per far diventare la VR un realtà concreta, e spero che ciascuno di voi voglia cogliere questa rara occasione di prendere parte alla ricerca e cambiare il futuro.”


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