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Oggi e domani ore d’inferno, caldo africano sui terremotati. Cementificazione, colate d’asfalto, consumo di suolo e di verde le pagano più di tutti i terremotati

Creato il 30 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Perché mai temperature così malsane? Il nome di Caronte corrisponde ai fatti ma non è colpa dell’anticiclone africano subtropicale che si è studiato la Divina Commedia e quindi se la prende giustamente con noi. La responsabilità è – mi fo indovino, ma dubito di sbagliare – del consumo di suolo, della cementificazione, dell’asfalto spalmato con grandi redditi ovunque, degli immensi spazi sottratti al verde, all’agricoltura, in nome del mattone e forse anche della speculazione edilizia. Dove c’erano simpaticissimi prati o campi di grano, rogge e sentieri di campagna, credo anche qualche albero in più, sono arrivate stupende autostrade luccicanti, con un’illuminazione che mette tanta allegria. Alla fine la Val Padana non è più la stessa: è un cantierazzo dove non si sa bene quali regole valgono (chi arriva primo? Chi ha amicizie più potenti?). Sotto la scorza un po’ marcia dello Stato di diritto emerge con grande forza la faccia bruta dell’assenza di Stato e della più ferina società civile.

La conservatrice e reazionaria agenzia di stampa Adnkronos ci informa che la pagheremo cara, anzi i terremotati più di tutti pagheranno dazio, colpa loro, che sono terremotati: uso lo schema dei Tea Party americani: chi patisce un guaio, sanitario o d’altro tipo, ne ha la colpa e perché noi che siamo stati bravi dobbiamo pagare per loro? Credo che le idee dei Tea Party stiano diventando luogo comune anche qui in Italia, a meno che i cittadini, come i volontari autentici, non l’abbiamo vinta e riaffermino sani princìpi di convivenza civile. Proseguo riportando con dolore il lancio di Adnkronos e del suo Caronte asettico come un bisturi.

Invece di separare le notizie l’una dall’altra occorrerebbe cercare di inserirle in una lieta azione di sintesi, come il buon senso popolare esige e il potere delle tivù più o meno proibisce, ma soprattutto si gradirebbe il ritorno dei signori alberi, dei campi e dei prati. Basta fare un po’ di urbanistica in più e di edilizia in meno.

Oggi e domani ore d’inferno, caldo africano sui terremotati. Cementificazione, colate d’asfalto, consumo di suolo e di verde le pagano più di tutti i terremotati

Prima o poi anche noi avremo la nostra Africa

Nell’Italia centrale a Bologna ci saranno ben 40 gradi, mentre a Firenze e Perugia 37. Nel Sud Italia, le città più calde saranno Campobasso e Reggio Calabria con 34 e 36 gradi.

 Oggi e domani dunque saranno due giornate infernali, con l’apice del caldo proprio domenica tra le ore 12 e le 17. Antonio Sanò, direttore del portale web ‘ilmeteo.it’ avverte che Caronte, l’anticiclone africano subtropicale, sta soffiando aria calda a tutte le quote dall’entroterra algerino e tunisino verso il Mediterraneo. Nell’entroterra sahariano i 50°C ormai sono la normalità e l’aria calda, spiega una nota di Sanò, sta puntando direttamente verso il Lazio. Roma sarà tra le città più calde d’Europa.

Nel Nord Italia Caronte arriverà a Bolzano, Brescia, Milano e Verona, con temperature, rispettivamente, di 36, 37, 35, 37. Nell’Italia centrale a Bologna ci saranno ben 40 gradi, mentre a Firenze e Perugia 37. Nel Sud Italia, le città più calde saranno Campobasso e Reggio Calabria con 34 e 36 gradi. 

Oggi bollino rosso in nove città italiane per l’arrivo dell’anticiclone africano Caronte. Secondo il bollettino del ministero della Salute l’ondata di calore raggiungerà il livello tre a Bolzano, Brescia, Perugia, Reggio Calabria e nei cinque capoluoghi del Lazio, con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche.

A Roma e Frosinone la temperatura toccherà i 36 gradi, mentre a Viterbo e Latina raggiungerà i 37 e a Viterbo i 38. Sono previsti poi 37 gradi a Bolzano, Brescia, Perugia e 36 a Reggio Calabria. La giornata più calda, però, sarà domani quando l’ondata di livello tre raggiungerà ben quindici città italiane. La Regione più calda sarà ancora una volta il Lazio dove a Roma, Rieti e Frosinone le temperature saranno a 38 gradi, a Viterbo e Civitavecchia a 37, mentre Latina sarà la città laziale più bollente raggiungendo i 39 gradi.

Domani, in particolare tra le 13 e le 16, si toccheranno alcuni record storici di caldo: 40°C a Bologna, 40°C a Ferrara, 39°C a Roma, 38 a Firenze, 36 a Napoli, 39°C a Pescara, 40°C in Puglia, 36 a Napoli, 39°C nel Campidano in Sardegna, 37°C quasi ovunque al centrosud e 37 anche sul Triveneto. I 33°C di Milano saranno percepiti come 38 a causa dell’elevato tasso di umidità. Domenica ci saranno anche alcuni violenti temporali sul Piemonte e sulle Alpi. Lunedì alcuni nubifragi interesseranno le Alpi e la Valpadana centro-occidentale e infine veloci temporali si porteranno verso il resto del nord, dove cesserà la sensazione di afa.

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